Una lettera inviata al Direttore Generale dell’Asl di Salerno con la quale si chiede il ripristino del servizio fornito dalla Camera Iperbarica dell’Ospedale di Nocera Inferiore. E’ questa l’ultima iniziativa del Consigliere Regionale di Fratelli d’Italia Alleanza Nazionale Alberico Gambino. Ecco il testo della lettera…
Gentile Direttore Generale,come Lei ben sa sono decine di migliaia le patologie (gravissime intossicazioni, ritardi di cicatrizzazione, osteomieliti, gangrene da complicanze diabetiche, ulcere venose e da stasi, problematiche post chirurgia plastica ricostruttiva, sordità improvvisa, fratture a rischio settico e necrosi asettica alla testa del femore,etc.) che annualmente necessitano di essere trattate mediante ossigenoterapia iperbarica. Oggi, nell’intero territorio provinciale, l’unica struttura pubblica che fornisce tale servizio è il Centro di Medicina Iperbarica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona” di Salerno che, evidentemente ed ovviamente, pur effettuando oltre 4.000 interventi annui – anche riferiti a pazienti provenienti da altre Regioni del mezzogiorno – non riesce a far fronte alle esigenze cui si dovrebbe fornire adeguate risposte. Conseguenza di tanto è che i pazienti, che nei casi di specie hanno urgenza di essere sottoposti ad adeguati trattamenti e quindi sono impossibilitati a sostenere i lunghi tempi di attesa, devono rivolgersi – ovvero vengono dirottati – a centri privati e/o a strutture pubbliche di altre Regioni con conseguente aggravio dei costi a carico del Sistema Sanitario Regionale. Il Presidio Ospedaliero Umberto I° di Nocera Inferiore è dotato, da anni, di un costosissimo impianto iperbarico che non solo non è funzionante ma sembra essere stato, addirittura, isolato dal contesto ospedaliero in attesa di “essere alienato”. Eppure è un impianto che comparato con quello attualmente in funzione presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria “ San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona” di Salerno presenta notevoli aspetti di qualità che lo rendono addirittura migliore e precisamente:a) realizzato e fornito dalla stessa Ditta costruttriceb) più grande e capientec) data di costruzione ed installazione successiva e) stato di conservazione attuale definito buono da tecnici che l’hanno visionato nel 2013. In presenza di tali parametri oggettivi, che peraltro hanno indotto meno di un anno fa il Responsabile della Struttura Dipartimentale di Terapia Iperbarica del Ruggi a chiederne l’acquisizione gratuita in modo da sostituire quello allora detenuto ed ancora oggi esistente ed attivo, riesce difficile comprendere le ragioni di tale inutilizzo ovvero riesce impossibile condividere scelte e decisioni aziendali che si discostano, oggettivamente, dal quadro interventistico finora portato avanti e finalizzato al miglioramento dell’efficacia, dell’efficienza e della qualità dei servizi sanitari erogati dalla ASL Salerno pur nell’ambito di un contenimento della spesa complessiva. Tanto premesso mi permetto di rivolgerLe cortese appello pubblico, a nome delle migliaia di pazienti che avendo bisogno di trattamenti iperbarici sono costretti a migrare altrove con grandi sofferenze e sacrifici, affinchè la S.V. – nella qualità – dispieghi il Suo autorevole ed urgentissimo intervento perché si proceda alla predisposizione e concretizzazione di un progetto, magari in sinergia operativa con il Centro di Medicina Iperbarica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “ San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona” di Salerno, finalizzato alla riattivazione del Centro Iperbarico anche presso il Presidio Ospedaliero Umberto I° di Nocera Inferiore o,laddove difficile anche per ragioni di spazio, in altra struttura del comprensorio adeguata allo scopo. Mi permetto, in conclusione, di sottolineare l’urgenza di una risposta perché quello della Camera Iperbarica è una esigenza seria e fortemente presente nella comunità ed in quanto tale necessita di inderogabile ascolto, quell’ascolto che – mi creda – dovrebbe costituire, in maniera preventiva, il solco su cui inserire progetti, piani e programmi successivamente elaborati dalle strutture tecniche ed amministrative che La collaborano nel difficile ruolo di Direttore Generale. Tanto perché Piani – progetti e programmi, pur tecnicamente perfetti e compiutamente aderenti a teorici contenuti di disposizioni universalmente redatte, rimangono pura lezione di stile se elaborati e pensati nel chiuso delle stanze senza una preventiva ricognizione reale dei fabbisogni e delle esigenze che possono essere comprese solo se si ascolta il territorio e chi nel territorio, a partire dai pazienti, vive i disagi, le sofferenze, i rischi ovvero è tenuto, anche per ruolo,a dare risposte. Sicuro di poter confidare nel Suo urgente intervento colgo l’occasione per porgerLe Distinti Saluti On.le Alberico Gambino
