Per il leader di Azione, Carlo Calenda, “il costo dell’energia torna ad essere un’emergenza” e “l’impatto sulle imprese manifatturiere rischia di favorire le delocalizzazioni”. “Ci sono tre cose da fare – scrive Calenda su X –: disaccoppiare il prezzo delle rinnovabili da quello del gas; ampliare il settore degli sconti alle aziende energivore includendo l’automotive; far ripartire subito il processo di reintroduzione del nucleare nel mix energetico italiano”.
“Alla ripresa – spiega – depositeremo la legge di iniziativa popolare sul nucleare. Non agire vuol dire perdere posti di lavoro pregiati nell’industria e mettere ulteriormente a rischio il potere di acquisto delle famiglie”.