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CENTRALE DEL LATTE. “FACCIAMO UN REFERENDUM TRA I SALERNITANI”, LA PROPOSTA DI FRATELLI D’ITALIA

Un referendum cittadino o, in alternativa, un pinao di vendita che tuteli i livelli occupazionali e mantenga nelle mani dell’amministrazione comunale di Salerno almeno un terzo del capitale sociale. Ecco la proposta che Fratelli d’Italia ha formulato e presentato per la Centrale del Latte di Salerno.

 

 

 

 

 

PREMESSO
Che la vendita della Centrale del Latte era espressamente esclusa dal nel programma elettorale del sindaco votato dal 75% dei salernitani;Che l’amministrazione comunale con la delibera ___/2009 ha espressamente preso atto della valenza sociale ed identitaria della Centrale del Latte escludendola quindi dal novero delle società da dismettereChe la Centrale del Latte è l’unica società partecipata che ha prodotto e produce costantemente utiliChe la decisione di vendere la Centrale del Latte da parte dell’amministrazione può essere giustificata solo dall’esistenza di casse comunali sostanzialmente dissestateChe nell’ultimo Consiglio Comunale il Segretario generale ha chiarito che non è obbligatorio vendere la Centrale del LatteChe nell’ultimo Consiglio Comunale abbiamo chiesto un rinvio della discussione per valutare la documentazione prodotta dalla Kpmg e soprattutto per valutare come tutelare al meglio i lavoratori della Centrale ed il sistema economico che ruota nell’indotto della Centrale del Latte;Che i gruppi consiliari Fratelli d’Italia e Lista Arechi  si sono sempre caratterizzati per un opposizione costruttiva dove le proteste per le errate scelte politiche sono state sempre accompagnate da concrete proposteChe il testo della delibera del Consiglio Comunale è generico poiché non è specificato nemmeno la quota azionaria che si intende mettere sul mercato, così come sono generici i richiami alla salvaguardia del know-how aziendale e dei livelli occupazionaliCHIEDIAMOIn primo luogo che l’amministrazione comunale non proceda alla vendita della Centrale del Latte, o vi proceda solo dopo uno specifico referendum consultivo;
Laddove l’amministrazione non intenda recedere dal proprio intento per tutelare i livelli occupazionaliPROPONIAMOChe venga inserita nel bando di vendita la seguente clausola ”L’acquirente si impegna a garantire il mantenimento dei livelli occupazionali ed esclude per 10 anni la possibilità di licenziare i dipendenti per giustificato motivo oggettivo. Tale clausola, conformemente alla sentenza della Cassazione civile n. 18956 del 16/9/2011, va qualificata come contratto a favore di terzi: in questo caso i lavoratori.“ Che l’amministrazione mantenga una quota azionaria così da poter  garantire, anche dall’interno della compagine sociale, il rispetto della clausola di salvaguardia dei livelli occupazionali:INVITIAMO Tutti i Consiglieri comunali, in particolar modo quelli che hanno votato contro la delibera di messa in vendita, ma anche quei consiglieri che pur votando la delibera di messa in vendita hanno preoccupazione per il futuro occupazionale dei lavoratori, a sostenere le due proposte

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