“Le riforme e gli investimenti portati avanti con il Pnrr possono determinare un miglioramento dell’occupazione di non trascurabile efficacia: un corretto uso dei stanziamenti del Pnrr può far crescere il Pil italiano intorno all’1,4% e creare circa 400mila unità di lavoro.
Il prossimo anno è prevista una diminuzione dell’inflazione e dell’aumento dei prezzi e una ripresa dell’export, ma anche con un rallentamento della domanda di lavoro.
In ogni caso dovremo avere periodi di assestamento dell’occupazione, con una diminuzione del tasso di disoccupazione a partire dal 2023.”
Lo scrive Daniele Camicia, Amministratore dell’ente di formazione Deaform.
I prossimi mesi, nonostante il conflitto ucraino secondo i maggiori osservatori, non dovrebbero avere effetti nefasti sulla situazione del mercato del lavoro, a meno di un aggravamento del conflitto in corso e di una politica incapace di raggiungere gli obiettivi del Pnrr e, quindi, di non destinare fondi agli obiettivi delle riforme e dei bandi europei. Vanno quindi evidenziati alcuni investimenti fondamentali per lo sviluppo del mercato del lavoro italiano, che avranno conseguenze importanto sull’occupazione:
1 |il programma Gol,e il suo corretto raggiungemnto della popolazione target in ragione del grave deficit di occupabilità dei disoccupati italiani;
2 |lo sviluppo delle APL private sviluppandone le funzioni affinche possano davvero sostenere i centri per l’impego pubblici, soprattutto nelle aree di crisi;
3 | il potenziamento della formazione aziendale , sopratutto in azioni di sviluppo delle competenze dei lavoratori, chiamati a sopperire alla domanda di competenze di difficile reperibilità in diversi settori chiave del Made in Italy.
Si tratta di riforme chiave, realizzabili con la coooperazione delle regioni tramite il rafforzamento della funzione di coordinamento prevista dalla Costituzione da parte del governo. Il poroblema della governance è la chiave per le politiche che riguardano i futuri sviluppo nel mercato del lavoroin Italia. Il problema del lavoro italiano resta ancora legato soprattutto al problema delle competenze degli occupati e delle forze in entrate e non solo alla domanda delle imprese.
Ci sono le condizioni per uscire dalla crisi del lavoro puntanto primariamente sugli investimenti progettati con il Pnrr ripettandone però le milestone.
Naturalmente non sarà solo il mercato del lavoro, con una ripresa dell’occupazione a traghettare la nostra nazione fuori da ogni crisi, ma questi obiettivi rimangono fondamentali e sopratutto estremamente raggiungibili.