De Luca - PDL

VINCENZO DE LUCA SU CONDANNA BERLUSCONI: “PENA ESAGERATA PER IL REATO”

Magari le mie opinioni si riveleranno infondate, ma sono tra quelli che hanno letto la sentenza su Berlusconi con un certo sconcerto: faccio fatica a trovare una congruenza tra la gravità del reato contestato e la pesantezza della pena comminata. A mio parere, le sentenze di primo grado non dovrebbero innescare alcun dibattito politico, perché la Costituzione ci dice che un cittadino è innocente fino al terzo grado di giudizio.

 

Capisco che questo atteggiamento è complicato da mantenere al cospetto di persone che hanno funzioni pubbliche, che dovrebbero garantire un’immagine di maggiore credibilità e rigore. Certo, ci sarebbe una valutazione morale da fare rispetto a chi fa feste con le ragazzine a casa sua: sono comportamenti semplicemente vergognosi. La principale responsabilità di Berlusconi è aver tolto senso alla parola decenza. Altra cosa è il rilievo penale delle sue azioni, e per questo si deve attendere il terzo grado di giudizio.

 

Resta però fondamentale il capitolo giustizia: anche su questo tema si dovrebbe ragionare in modo equilibrato. Non sono d’accordo con l’alzata delle barricate dal centrosinistra in merito alla discussione avviata dal Pdl: credo che anche il centrosinistra abbia il dovere di proporre una riforma, non si può limitare a dire semplicemente no e a non cambiare nulla; questo non la rende più forte politicamente, anzi molto più debole. Non è più tollerabile questo gioco delle parti, nel quale il centrodestra cerca magari di trovare qualche protezione per le vicende di Berlusconi e il centrosinistra non discute di niente. Credo che il tema della giustizia sia uno dei capitoli decisivi della riforma del paese, anche di quella economica. La discussione sul tema della giustizia non è un regalo a Berlusconi, è un regalo all’Italia. Parlo non solo e non tanto della giustizia penale, ma di quella civile ed amministrativa, perché il groviglio normativo-burocratico che si è creato è uno dei principali motivi di blocco: gli investitori non vengono in Italia perché sanno che basta un qualunque ricorso per bloccare tutto. Questo Governo a larga maggioranza potrebbe essere quello più in grado di avviare una discussione equilibrata e rispettosa dell’autonomia della magistratura, ma anche di quell’esigenza di una riforma radicale che non può più attendere.

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