Il vuoto creato dal virus ha sospeso delle generazioni: tra queste, quella a cui appartengo dovrebbe essere la generazione di mezzo, quella che dovrebbe fare la propria parte senza tirarsi indietro.
Lo scrive Giuseppe Bisogno, il noto imprenditore di Pontecagnano Faiano e Presidente della Fondazione Picentia.
Per la prima volta siamo noi e solo noi a essere in causa: nessun salvagente, nessuna scusa, come se il mondo con questo tsunami sanitario ed economico avesse richiesto, urlando, una prova della nostra maturità. Se abbiamo l’opportunità di mostrarla questa è solo in silenzio, senza proclami, concentrandoci esclusivamente sul verbo del fare. Proprio quel verbo può oggi UNIRCI e non DIVIDERCI, perché è oggi imperativo lavorare
per un unico scopo, il bene delle nostre comunità, aiutando chi è in prima linea, chi è più debole per vari motivi, perché questa circostanza è spietatamente democratica ma lo è meno quando uccide. A tutti, ma soprattutto a noi, generazione di mezzo, voglio fare un grosso augurio di rinascita e speranza, ma anche di forza per continuare a inseguire i sogni di tutti noi e rendere possibili quelli delle generazioni future, che più e meglio di noi da questa vicenda sapranno uscire donando alle cose un nuovo valore laddove molto spesso si è dato loro un prezzo.
Buona Pasqua
