FRANCESCO MORRA: “NOI I PRIMI CON IL COMITATO, BEN VENGANO ALTRE INIZIATIVE NELLA VALLE DELL’IRNO”

Pellezzano è stato tra i primi Comuni a farsi promotore della costituzione di un Comitato per il Si al Referendum Costituzionale?

“Si, un nutrito gruppo di giovani professionisti locali della società civile che ne condivido l’innovazione della riforma costituzionale si sono fatti promotori di costituire un comitato che parte da Pellezzano e che coinvolge l’intera Valle dell’Irno, con l’obiettivo di promuovere incontri con i cittadini per distribuire e spiegare a fondo le ragioni del SI al referendum costituzionale che terrà nei prossimi mesi.”

 

Partendo dalla sua considerazione che il Comitato Ragione Pubblica Pellezzano – Valle dell’Irno coinvolge tutti i territori limitrofi al Comune di Pellezzano e quindi alla Città Capoluogo come mai questa intuizione?

“Quando abbiamo deciso di costituire il comitato a sostegno del SI nella Valle dell’Irno, ancora nessuno si era fatto promotore di tale iniziativa, quasi ad avere timore di esporsi su di un tema così importante, che purtroppo, negli ultimi mesi si è tentato di strumentalizzare e personalizzare, quasi ad essere un voto non alla riforma, ma al governo del Paese e di riflesso al Presidente del Consiglio Renzi. Assistiamo in queste ultime ore invece un cambio di rotta quasi in tutti i Comuni si stanno costituendo Comitati e movimenti civici a sostegno della stessa.”

 Ritiene che l’impegno tra le diverse realtà locali sia importante e determinante?

Innanzitutto mi preme ringraziare la coordinatrice del Comitato Ragione Pubblica Valle dell’Irno, l’Avv. Annabella Di Toma che si è fatta sin da subito promotrice di questa iniziativa territoriale e tutti i componenti proveniente dall’intera Valle dell’Irno, soprattutto nelle ultime ore molti sono i consiglieri comunali e non che stanno aderendo al Comitato con lo spirito di condividere e programmare azioni concrete affinché si possa far comprendere bene di cosa stiamo parlando. Siamo stati tra i primi a costituirci ma ci fa molto piacere che in queste ore stanno nascendo con altrettanta spontaneità altri comitati segnale chiaro di un paese che vuole necessariamente cambiare.”

Che importanza dà a questo referendum costituzionale?

“Da tutte le parti ci sentiamo dire da anni e anni che abbiamo un sistema parlamentare inefficiente e troppo lento nel decidere. Un sistema istituzionale sulla quale gli stessi padri costituenti avevano espresso dubbi a partire dal presidente della Commissione Meuccio Ruini. Del resto da oltre trent’anni, dal 1983, si tenta di superare un sistema parlamentare che ha creato instabilità e lentezze. Molti sono stati i tentativi di cambiamento della carta costituzionale che la storia ci racconta proposte di riforma, da Speroni a Nilde Iotti e De Mita, da D’Alema e Berlusconi a Violante. Tutti tentativi falliti per accordi politici non raggiunti. Ora, per la prima volta dal dopoguerra, si è arrivati ad una riforma che cancella il bicameralismo paritario, cioè non più due camere parlamentari che fanno la stessa cosa. In un paese che da anni fatica a crescere, rendere le istituzioni e i percorsi parlamentari più efficienti, sì, può essere un punto cruciale”