ISTAT: CRESCE IL REDDITO DELLE FAMIGLIE, IN AUMENTO ANCHE I CONSUMI

Nel terzo trimestre del 2023 il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato dell’1,8 per cento rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti dell’1,2 per cento. Lo riferisce l’Istat. La loro propensione al risparmio è stimata al 6,9 per cento, in aumento di 0,6 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. Il potere d’acquisto delle famiglie consumatrici è cresciuto rispetto al trimestre precedente dell’1,3 per cento a fronte di un aumento dei prezzi dello 0,5 per cento. Nel terzo trimestre del 2023 la pressione fiscale è stata pari al 41,2 per cento, in riduzione di 0,2 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

In media, nel 2023 i prezzi al consumo registrano una crescita del 5,7 per cento (+8,1 per cento nel 2022). Secondo le stime preliminari, nel mese di dicembre 2023 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,2 per cento su base mensile e dello 0,6 per cento su base annua (da +0,7 per cento del mese precedente). Al netto degli energetici e degli alimentari freschi (“l’inflazione di fondo”), i prezzi al consumo crescono del 5,1 per cento (+3,8 per cento nell’anno precedente) e al netto dei soli energetici del 5,3 per cento (+4,1 per cento nel 2022). Il rallentamento su base tendenziale dell’inflazione è dovuto prevalentemente ai prezzi dei beni energetici regolamentati (che accentuano la loro flessione da -34,9 per cento a -41,7 per cento), a quelli dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4,6 per cento a +3,6 per cento) e dei beni alimentari lavorati (da +5,8 per cento a +5,0 per cento); per contro, un sostegno alla dinamica dell’inflazione deriva dall’attenuarsi del calo dei prezzi degli energetici non regolamentati (da -22,5 per cento a -21,1 per cento) e dall’accelerazione di quelli dei Beni alimentari non lavorati (da +5,6 per cento a +7,0 per cento).