L’IMPIANTO FOTOVOLTAICO DEI RECORD REALIZZATO A BOLOGNA DA UN SALERNITANO

C’è anche la AMBIENTENERGIA SRL della famiglia VESSA, società salernitana, da anni impegnata nel settore delle energie rinnovabili, nel progetto che ha portato alla realizzazione del piu’ grande impianto fotovoltaico d’Italia,

 

 installato sui tetti del CAAB, il Consorzio Agroalimentare di Bologna. L’opera, che ha portato alla copertura complessiva di 76.000 metri quadri mediante l’utilizzo di pannelli fotovoltaici di ultima tecnologia, avviata il 15 luglio di quest’anno, è stata consegnata, perfettamente funzionante, il 27 agosto: oltre 150.000 pannelli che producono 6 MW, l’equivalente del fabbisogno annuo di 1.600 famiglie. A rendere possibile lo straordinario intervento, classica rappresentazione della buona riuscita della collaborazione tra Pubblico e Privato, la società UNENDO ENERGIA SPA di Milano, il cui patron FABIANI è stato uno dei collaboratori piu’ stretti del fondatore dell’ENI MATTEI. Al progetto ha partecipato il colosso del mondo delle Cooperative emiliane, la CPL di Modena cui è stato affidato il compito delle esecuzione tecnica. 

Alla  azienda “salernitana” AMBIENTENERGIA SRL la missione di curare tutti gli aspetti della fase progettuale e di quella burocratica, a cominciare dal rapporto con gli Enti. L’iniziativa è nata da un bando, con il quale, il CAAB di Bologna, ente pubblico, ha deciso di rendere economicamente vantaggioso il proprio lastrico solare: una immensa superficie che non poteva essere sfruttata altrimenti che con un investimento per le energie rinnovabili. Si tratta delle coperture del Mercato Ortofrutticolo di Bologna, uno dei piu’ grandi di Europa, dove ogni giorno operano centinaia di grossisti del settore ed produttori. Nelle casse del Consorzio bolognese sono finiti oltre 3.600.000 euro, cifra immediatamente versata dagli investitori privati, ma il vantaggio finanziario sta avendo ripercussioni positive anche sui singoli operatori commerciali che, in virtù di una apposita convenzione, possono acquistare energia a costi inferiori del 20% rispetto a quelli di mercato, praticati da tutti gli altri operatori che commercializzano, in rete, l’energia elettrica. La cordata di aziende (UNENDOENERGIA  SPA, CPL e AMBIENTENERGIA SRL) ha messo sul tavolo un investimento complessivo di oltre 15.000.000 di euro che, adesso, passa anche ad una seconda fase, che interessa tutti i veicoli e gli automezzi alimentati dalle’energia che sarà ricavata, ovviamente, dagli stessi pannelli solari. Un risparmio enorme, utilizzando l’energia solare e, soprattutto, attuando un intervento in una area della struttura che non poteva avere altra destinazione. La lezione di economia e di ecologia che arriva da Bologna potrebbe interessare, senza alcun tipo di intoppo, anche strutture edilizie pubbliche che si trovano in tutta la Regione Campania dove restano ancora fermi numerosi investimenti privati per la eccessiva vischiosità della burocrazia.

 

Imprenditore prima che politico (oggi è un Deputato del PDL dopo aver ricoperto anche il ruolo di Sindaco di Ottati e di segretario organizzatvo provinciale di Forza Italia), abituato a ragionare sulle cose fatte piu’ che sugli annunci mediatici, molto restio a prestarsi ai taccuini dei giornalisti,  oggi PASQUALE VESSA va fiero del risultato ottenuto a Bologna, ma rimpiange anche il tempo perso in Campania. Riguardo la futuro che ci attende PASQUALE VESSA ha le idee molto chiare, spesso riportate anche nei suoi interventi in Commissione Ambiente alla Camera dei Deputati.

Oggi sono convinto che la Green Economy rappresenta una grande opportunità per uscire fuori dalla crisi e quindi è necessario passare alla terza fase industriale con l’abbandono degli idrocarburi ad alto impatto ambientale, nonché costosi, e passare alla generazione diffusa e distribuita delle energie rinnovabili. Con le rinnovabili, che sono fotovoltaico ma anche eolico, geotermico, idroelettrico, l’Italia può abbattere i costi energetici ed anche abbattere l’impatto ambientale legato all’uso dei combustibili fossili. Il futuro non può essere che questo.

Ma allora perché le amministrazioni pubbliche non ragionano di questi progetti ?

Oggi si parla tanto di spread, io credo che non ci sia solo quello sui titoli di Stato ma anche uno spread politico e burocratico. Le faccio un esempio molto semplice: in Puglia,  grazie alla Regione,, è stata attuata una strategia di sviluppo delle fonti alternative di energie, si registrano oltre 41.000 nuovi posti di lavoro nel 2012 rispetto all’anno precedenti, in parte legati a turismo ed agricoltura ma  per lo piu’ legati ai programmi di energia verde”.

Ed in Campania ?

E’ proprio questo lo spread di cui parlo: l’assessore regionale competente Sergio Vetrella non ha dato attuazione ad una legge nazionale che consentiva di procedere ad una sburocratizzazione degli interventi per i micro impianti, determinando una fuga de gli investitori che chiaramente sono andati altrove, portando con loro soldi e posti di lavoro, in questo modo si è bruciata una opportunità per il futuro dei nostri giovani”

E la politica che cosa fa ?  

“La politica  è piu’ impegnata  nella caccia a poltrone ed incarichi oppure nella organizzazione di fumosi convegni dai quali emergono le proposte per il futuro che si trasforma in infinito. Inoltre ho verificato una scarsa sensibilità ambientale, mentre chi amministra  si dovrebbe preoccupare di cambiare un linguaggio oramai vecchio e di progettare per il futuro dei giovani come per esempio  le città intelligenti, a basso impatto ambientali,i  trasporti ecosostenibili e pensare alla piu’ grande fonte energetica, quella che non viene consumata. E fare del futuro un punto di partenza.”  

 

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