Un lungo periodo di commissariamento può pregiudicare la voglia di partecipazione dei cittadini alla vita democratica di un comune. E’ quello che sta accadendo nel comune di Pagani, centro dell’agro sottoposto a procedura di commissariamento dopo una vicenda giudiziaria che, ad oggi, ha visto solo la pronuncia di primo grado, che, tra l’altro, ha escluso quei reati che avrebbero giustificato l’intervento del Governo.
Un clima surreale, quello che da tempo di respira a Pagani, dove, nel silenzio di molti esponenti politici, c’è chi ha continuato a sostenere la necessità della supremazia della politica rispetto al governo dei tecnici, lasciando intendere di essere pronto ad un’avventura che si chiama Elezioni Amministrative.
L’unico nome in campo, anche per il ruolo svolto fuori dai confini comunali, è quello di MASSIMO D’ONOFRIO, Consigliere Provinciale in carica che, anche in presenza di una guida tecnica a Palazzo di Città, ha continuato ad interessarsi, con atti concreti, delle vicende del comune di Pagani e dei suoi cittadini. Non da ultimo l’impegno per la salvaguardia dei livelli occupazionali della società MULTISERVICE per la quale, proprio nella giornata di oggi, è in programma una importante riunione con la partecipazione dei sindacati.
ECCO IL TESTO DEL COMUNICATO STAMPA INVIATO DA MASSIMO D’ONOFRIO
Nella mia ultra ventennale militanza politica e partitica ho affrontato tante sfide,decidendo sempre in modo autonomo e sempre nel rispetto soprattutto dei miei elettori.
Non ho mai avuto ne padroni ne padrini.
Allo stato e per quanto leggo da alcune considerazioni,più o meno serie,dovrei intraprendere una nuova battaglia politica,questa volta interna al Pdl.
Oggi la mia priorità politica e’ la mia città dove da anni lavoro ad un progetto ambizioso per il quale intendo battermi con tutte e le migliori energie.
Con molta umiltà ma con decisa convinzioni affermo che nessuno potrebbe prendere provvedimenti politicamente sensati e giustificabili contro di me ne contro altri;questo dibattito pero’ non mi appassiona ed una eventuale battaglia interna non mi motiva.
Le mie future scelte politiche saranno dettate da motivazioni ideali e non personalistiche.
Con l’attuale commissario provinciale del mio partito ho un buon rapporto e non ho nulla da addebitarle se non una divergenza di vedute di cui abbiamo parlato con rispetto e sincerità.