“Ieri in Aula ho preso la parola per due interventi a cui tengo molto. Il primo, a difesa dei sindaci e delle comunità che li hanno eletti. Credo che la politica regionale debba smetterla di usare i sindaci come pedine elettorali. Non si può costringere chi amministra con responsabilità e passione a scegliere tra continuare a servire la propria comunità o inseguire una candidatura incerta. È una forzatura ingiusta, che mortifica il ruolo dei sindaci e priva i cittadini di punti di riferimento stabili.”Lo scrive il Consigliere Regionale di Fratelli d’Italia Raffaele Pisacane. 
Fratelli d’Italia ha presentato emendamenti chiari: chi vuole candidarsi lo faccia con regole trasparenti e con una data certa. Non si governa una comunità con il dubbio se restare o partire.
 Io sto dalla parte dei sindaci e delle comunità che li hanno scelti.
Il secondo intervento è più tecnico, ma altrettanto importante.
Ho denunciato, per la terza volta, una stortura matematica nella legge elettorale che ha già prodotto ingiustizie nel 2010, nel 2015 e nel 2020. Una piccola anomalia nei calcoli che può costare seggi, rappresentanza e rispetto per l’espressione del voto popolare.
Una questione da “addetti ai lavori”? Forse. Ma è su queste “piccole cose” che si misura la serietà di un’istituzione. Quando ci rifiutiamo di correggere un errore evidente – solo per pigrizia politica o convenienza – allora la democrazia perde di credibilità.
