REGIONALI 2015, PATTO CALDORO CARFAGNA: FORZA ITALIA, VIA DALLA LISTA CHI NON HA VOTI E CONSENSI

Stefano Caldoro e Mara Carfagna fanno sponda l’uno all’altra con un solo obiettivo: rafforzare l’asse di centrodestra senza farsi “intimorire” dallo tsunami deluchiano, che potrebbe travolgere la provincia di Salerno il prossimo 10 maggio, data delle elezioni regionali. Per questo il governatore sta lavorando con il suo entourage per ampliare la coalizione alla società civile, in particolare al modo delle professioni e dello sport, ma anche a quell’area riformista del centrosinistra che non sosterrà mai la corsa di Vincenzo De Luca verso Palazzo Santa Lucia.

 

Lo scopo, infatti, è fare muro puntando tutto su quanto il centrodestra è riuscito a fare negli ultimi anni alla guida della Regione ricordando ai cittadini i “disastri” ereditati dal Partito Democratico. Sarà per questo che ieri mattina, a margine di un affollato convegno organizzato da Ersilia Trotta, coordinatrice regionale di CamMino (Camera nazionale avvocati per la famiglia e i minorenni), la leader provinciale degli azzurri si sofferma a lungo sulla candidatura dell’ex sindaco e sull’influenza che potrebbe avere nell’elettorato di centrodestra. “Non ci fa paura De Luca, perché siamo forti del modello di buongoverno di Caldoro, delle risposte che ha dato ai cittadini, del fatto che ha salvato la Campania da quel default che era stato determinato dalla mala-gestione dei compagni di partito di De Luca, nonostante quest’ultimo dicesse di essere un avversario di Antonio Bassolino, ma la cultura politica e di governo è esattamente la stessa”. Un affondo politico chiaro e netto, a cui fanno eco le dichiarazioni del governatore uscente, che continua a ricordare come De Luca sia ineleggibile per via della Legge Severino, scattata a seguito della condanna in primo grado per la vicenda del termovalorizzatore. Ma Carfagna e Caldoro parlano all’unisono anche delle alleanze, a partire da quella con Area Popolare, il nuovo contenitore politico in cui sono confluiti Udc, Ndc e Popolari per l’Italia, che è già parte integrante della giunta di Palazzo Santa Lucia. “Siamo in attesa che Ap sciolga definitivamente la sua riserva. Io – fa sapere Carfagna – mi sono confrontata a lungo con gli amici di Ncd e Udc, partiti nei quali ci sono posizioni differenti. Credo che, però, in omaggio al dovere della coerenza sceglieranno di sostenere Caldoro, con cui – ricorda – in questi cinque anni hanno fatto un lavoro straordinario per la Campania. I cittadini sanno che Caldoro ha ereditato la regione da Bassolino, dal centrosinistra, da quel modello di governo che aveva messo l’Ente in ginocchio e che, negli ultimi anni, è riuscito ad azzerare il deficit sanitario, a mettere in ordine i conti della Regione, a ridurre gli sprechi, a contenere i costi e a porre le basi per garantire uno sviluppo duraturo e sostenibile. Questo è stato possibile non solo grazie alle sue capacità, ma anche al fatto che è stato affiancato da una coalizione di cui Ap fa ancora parte dando un contributo determinante”. Insomma, il corteggiamento verso i centristi continua. Ma ieri si è discusso a lungo anche di candidature. Nel pomeriggio c’è stato un lungo via vai nelle sede di via Porta Elina, dove l’ex ministro ha incontrato alcuni suoi fedelissimi, tra cui Aliberti, Casciello, Di Giorgio, Fasano, Zitarosa, per fare il punto sulla lista delle regionali, che non è stata ancora chiusa, perché si sta cercando di portare a casa anche le disponibilità a scendere in campo di Lello Ciccone, Attilio Pierro e Peppe Zitarosa, che – da quanto si apprende – non sarebbero sgradite neanche a Caldoro. Nel corso dei faccia a faccia si è parlato anche della possibile sostituzione nella lista di Monica Paolino (consigliere regionale uscente) con suo marito, il sindaco di Scafati Pasquale Aliberti. Uno scambio su cui, però, Carfagna frena fin dalla mattina: “Sarebbe un’ottima candidatura, che io stessa ho sollecitato più volte. Ma – spiega – credo che con grande coerenza e onestà Aliberti non voglia tradire il mandato che gli elettori gli hanno affidato, ossia amministrare la sua città fino alla scadenza del mandato”. Si tocca anche il capitolo Eboli,  dove l’ex ministro ammette che sono “prevalse posizioni personali” tornando ad auspicare l’unità della coalizione magari attraverso le primarie. Intanto, mentre la Carfagna era al convegno sulle donne organizzato all’interno del tribunale, una pattuglia di fittiani, capeggiata da Eva Longo e Salvatore Gagliano, è partita con direzione Napoli per incontrare Raffaele Fitto, il quale ha confermato il sostegno della sua area politica a Caldoro. Una posizione che, però, ora rischia di dividere i suoi referenti locali visto che, ad esempio, Gagliano critica da tempo il modus operandi del governatore. La delegazione salernitana era composta anche dall’ex senatore Leo Borea e dai consiglieri comunali Nicola Comite (Agropoli), Sabato Vecchio (Prignano Cilento), Raffaele Del Msstro (Montecorice), Modesto Del Mastro (Serramazzane) e dalla cugina omonima dell’ex ministro Maria Rosaria Carfagna.

Il Mattino di Salerno – di Roberto Junior Ler