SALERNO, NUOVE CARTELLE ESATTORIALI. CELANO: “NON PREVISTE DAI BILANCI”

“Centinaia e centinaia di contribuenti salernitani, al rientro delle ferie, stanno ricevendo notifiche di ruoli suppletivi per la tari relativi al 2013, 2014, 2015, con richieste tributarie in taluni casi ammontanti a qualche centinaia di euro. Da informazioni acquisite si tratterebbe della conseguenza dell’accertamento del maggior dovuto relativo agli anni precedenti, che avrebbero fatto emergere poi, per gli anni successivi, maggiore base imponibile su cui quantificare l’importo.” E’ quanto dichiara il Consigliere Comunale di Forza Italia Roberto Celano. 

Fatto è che tali entrate risultano essere aggiuntive rispetto ai piani tariffari degli esercizi interessati e non sono mai state considerate ai fini della copertura integrale dei costi. Segnalammo già a tutti gli organi di controllo (Procura, Corte dei Conti e Revisori) il sospetto fondato ed ampiamente documentato che nel piano finanziario della tari risultino inseriti costi non attinenti al ciclo quantificati in eccesso con criteri non comprensibili e fondi svalutazione crediti per milioni di euro senza che a consuntivo fossero eliminati residui attivi relativi alla tari, che hanno indotto poi ad applicare una tassazione esagerata, la più elevata d’Italia ai danni dei tartassati contribuenti salernitani. Alla luce dei ruoli suppletivi solleciteremo nuovamente controlli sulla condotta dell’amministrazione che, a nostro avviso, utilizza entrate tributarie finalizzate, per coprire sprechi e spese folli al fine di foraggiare l’immagine dinastica del potere cittadino. Si proceda, alla luce dell’emersione di nuova base imponibile, alla immediata riduzione della tari per tutti i contribuenti. Non è possibile che nonostante la cementificazione selvaggia cui stiamo assistendo ed all’aggressiva condotta della Soget, cui avrebbe dovuto conseguire l’applicazione della tassa su migliaia di metri aggiuntivi in città , nessun risparmio d’imposta emerge a vantaggio dei contribuenti onesti . E’ ora di dire basta e di ribellarsi in ogni modo ad un’amminitrazione vorace che applica la regola del tassa e spreca per foraggiare sacche di clientele e spese insostenibile.