Si avvicina l’inizio del nuovo anno scolastico per i quasi sette milioni di alunni – dall’infanzia alle superiori – e un milione di docenti. Le prime lezioni si svolgeranno nella provincia autonoma di Bolzano lunedì 8 settembre; due giorni dopo toccherà alla provincia autonoma di Trento, al Piemonte, al Veneto e alla Valle d’Aosta;
l’11 settembre agli studenti e docenti del Friuli Venezia-Giulia; il 12 settembre a quelli della Lombardia. La maggior parte delle giunte regionali hanno invece deciso che la scuola prenderà il via lunedì 15 settembre: hanno fissato questa data Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sardegna, Sicilia, Toscana e Umbria.
Gli ultimi a rientrare in classe, il 16 settembre, saranno gli alunni e insegnanti di Puglia e Calabria.
Il sindacato Anief chiede di modificare il calendario scolastico oppure introdurre i condizionatori in tutte le scuole italiane. “Il cambiamento climatico impone l’esigenza di mutare il calendario scolastico – spiega Marcello Pacifico, presidente del giovane sindacato – buon senso e lungimiranza ci dicono che l’avvio delle lezioni ad ottobre avrebbe numerosi effetti positivi, anche ai fini dell’apprendimento. Non è una necessità solo della scuola: anche i cicli produttivi devono cambiare e la pubblica amministrazione, quindi pure la scuola che comprende un terzo di tutti i ministeri, deve avviare questi cambiamenti derivanti dal clima: come si fa a fare lezione in un ambiente dove si arrivano a sfiorare i 40 gradi e con alte percentuali di umidità? Nell’era dell’autonomia scolastica – conclude Pacifico – bisogna garantire una maggiore flessibilità organizzativa alle scuole, anche in corso d’anno, al fine di realizzare una migliore conciliazione tra tempi educativi e benessere di chi vive la scuola ogni giorno”.
