Una nuova legge elettorale: quella che nessuno vuole proporre ma che tutti vorrebbero vedere approvata in Parlamento. Il ritorno al proporzionale puro, anzi purissimo senza neppure le preferenze, che fa comodo a tutti i partiti ma che non piace agli elettori.
Piace ai partiti che non dovrebbero affrontare l’imbarazzo di alleanze elettorali difficili da digerire: Forza Italia e Lega, ad esempio, dovrebbero tornare insieme alla Meloni dopo l’esperienza dei Governi Conte 1 e Draghi, ma anche Partito Democratico e Movimento 5 Stelle sarebbero costretti a stare sotto braccio nei collegi quando, in alcuni territori, non c’è neppure dialogo. Un proporzionale purissimo, dicevamo, dal quale scompare la minima possibilità di scelta per gli elettori perchè la nuova Legge Elettorale, che da tempo giace nel cassetto della Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati, prevede liste bloccate – anche se con l’alternanza di genere – per le quali gli elettori possono solo scegliere il partito mentre sarà il partito stesso a decidere candidati e, soprattutto, eletti ed elette con la posizione numerica in lista.

