GOVERNO CONTE, TAVOLO DI CONFRONTO CON LA MAGGIORANZA DOPO LE REGIONALI

Questa sera tavolo convocato alle 18.30 di giovedì sera siederanno, come prima, Dario Franceschini per il Pd, Roberto Speranza per Leu, Teresa Bellanova per Iv.

La novità è che di fronte hanno Alfonso Bonafede, non Luigi Di Maio, e sullo sfondo un M5s in piena crisi. L’altra novità è che il Pd ha più forza nell’esigere che il governo cambi passo e rompa tabù come l’idea di fare un “tagliando” a quota 100 e al reddito di cittadinanza o di scrivere un nuovo decreto sicurezza. La discontinuità, insomma. Per farlo, sia il premier che gli alleati scelgono un passo felpato, per non sottoporre ad altro stress i Cinque stelle, già sull’orlo di una crisi di nervi. C’è da un lato Franceschini a spiegare che il M5s ha “bisogno di tempo”, dall’altro Roberto Fico ad assicurare che c’è l’unità necessaria ad arrivare fino a fine legislatura. E c’è Conte che, pur lavorando ormai apertamente – anche a costo di irritare un pezzo di Movimento – da federatore di un campo “progressista” alternativo alla destra, non smette i panni del mediatore, capace di dare tempo al tempo.