DA NAPOLI L’UNIONE MONARCHICA ITALIA LANCIA IL NOME DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA: AMEDEO D’AOSTA

“Come cittadini siamo preoccupati di quanto succede nel mondo, in Europa, nel Bacino mediterraneo – spiega Alessandro Sacchi, presidente nazionale Unione Monarchica Italiana. Le monarchie hanno una funzione di salvaguardia della sovranità e della territorialità perchè sono un momento unificante di una nazione e di un popolo. Gli inglesi hanno mantenuto la sterlina e non per questo sono meno europeisti. Non esisterà mai una nazione Europa, perchè non c’è un popolo europeo.

 

Perciò io sono un eurperplesso e eurodeluso: le aspettative create dalla Comunità Europea che viaggia a due velocità, anche a livello di sentimento, a noi italiani ce la fanno vedere come un percorso ineluttabile che, però, non è condiviso in altri Paesi d’Europa. Gli inglesi sono prima inglesi e poi europei, gli spagnoli sono prima spagnoli e poi europei: una cosa non esclude l’altra”.Per quanto riguarda le prossime elezioni del Presidente della Repubblica, il numero uno dell’ UMI esprime critiche sul metodo e sui criteri che porteranno alla scelta del Capo  dello Stato. “Tra pochi giorni – afferma il Presidente-  noi assisteremo al solito spettacolo del mercato che mi convincerà ancora di più che la monarchia è la principale medicina di cui ha bisogno l’Italia. Lo Stato italiano ha una gravissima patologia costituzionale: gli operatori della politica si illudono di poter cercare nel baule della prima repubblica una figura che da un momento all’altro, dopo 50 anni di militanza, discussa e discutibile, possa resettare coscienza ed ideologia ed assurgere al vertice della piramide del meccanismo costituzionale e diventare terzi ed imparziali. Ora la funzione arbitrale che devono svolgere il Capo dello Stato e la democrazia parlamentare può essere legittimamente esercitata da chi non ha mai militato in una delle squadre che giocano”. ” A chi sarà  il prossimo presidente della nazione – conclude Sacchi- io rispondo che avrei un bel nome: Amedeo d’Aosta”.