ANTONIETTA CORAGGIO (FORZA ITALIA): “UN CONSIGLIO REGIONALE PER GESTIRE EMERGENZA COVID”

Sempre più di frequente ascolto e leggo interventi autoreferenziali. Mi riferisco ai continui richiami di parte, a quanto finora fatto dalla regione Campania per contenere il contagio. Non metto in dubbio, ed anzi apprezzo, lo sforzo notevole del nostro servizio sanitario regionale per superare l’emergenza, ma, al contempo, non posso non pensare che se l’emergenza si combatte con misure straordinarie, l’ordinario si governa con misure strutturali.

Mi spiego. Riprendendo antichi mores, nei momenti di maggior crisi siamo abituati a rispondere con norme draconiane, con rimedi che necessariamente limitano parte delle nostre libertà fondamentali, per salvaguardare beni altrettanto importanti, come la salute. Resta, però, l’amarezza che molto poteva essere oggetto di un’adeguata prevenzione, ossia il portato di piani sanitari non improntati alla sola ragione economica, quanto piuttosto ad assicurare un servizio sempre più efficiente.

Lo scrive Antonietta Coraggio, Vice Sindaco di Vallo della Lucania, candidata al Consiglio Regionale con Forza Italia.

In realtà si scontano cinque anni di ritardo, che si vogliono colmare semplicemente con finanziamenti a pioggia e senza, ancora una volta, una corretta programmazione e pianificazione.

I finanziamenti vanno ben spesi e rendicontati, da paese serio, che decide gli indirizzi politici consapevole delle debolezze da affrontare e delle criticità da superare. Non può essere una elargizione estemporanea la soluzione dei mali di questa Regione.

Quale cabina di regia, se non quella istituzionale del Consiglio regionale, potrà mai governare il presente momento? Diversamente ci si avvia verso una nuova stagione di possibili fallimenti. Il Consiglio, cuore pulsante del governo campano, deve essere, quindi, ben rappresentato, da persone nuove che hanno motivazione, voglia e tenacia di far bene per tutti i campani, di dare visibilità alle istanze dei più deboli e consentire a chiunque, capace e meritevole, come recita la nostra Costituzione, di costruirsi un futuro in questa regione senza doverla abbandonare in cerca di lavoro.

Sento parlare di opere, infrastrutture faraoniche, grandi progetti, che da tecnico mi affascinano, ma che da persona concreta mi destano dubbi sui tempi e le possibilità di realizzazione. Il famoso “Crescent” o piazza della libertà che dir si voglia, è stata completata nei tempi coreani, cinesi o italiani? Restando seri e con i piedi per terra, ben vengano fonti di finanziamento, ma per opere da realizzare con le dovute garanzie di sicurezza e legalità oltre che nei tempi giusti, in quanto è inutile dirlo la rapidità non è sempre foriera di efficienza, tutto, come direbbe qualcuno, dipende dal contesto.