Con la sentenza n. 475/2024 – depositata il 20.9.2024 – la Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti della Campania ha prosciolto nel merito tutti i convenuti citati a giudizio dal Sostituto Procuratore Regionale Dott Davide Vitale, per rispondere di un danno erariale di € 1.230.501,22, a dire dell’accusa derivante dall’acquisto da parte del Comune di Cava de’ Tirreni all’asta fallimentare dell’immobile denominato “Ex Cofima”.
La vicenda coinvolgeva l’ex Sindaco Marco Galdi, l’ex Vice Sindaco Luigi Napoli, i Consiglieri Comunali di maggioranza ed alcuni dirigenti comunali; la “querelle” legata all’immobile “ex Cofima” ha caratterizzato – se pure a fasi alterne – la vita politica ed amministrativa della città negli ultimi quattordici anni ed ha visto i componenti dell’amministrazione Galdi ed i dirigenti dell’ epoca sottoposti anche ad indagine penale – nell’ambito della quale vennero anche perquisite le abitazioni e gli uffici degli indagati – all’esito della quale tutti sono stati dichiarati estranei ai fatti.
Il medesimo esito – assenza di qualsiasi responsabilità – si è quindi avuto nell’ambito del giudizio di responsabilità contabile, avviato dalla procura regionale di Napoli che nell’atto di citazione a giudizio ha sostenuto che l’acquisto dell’immobile sarebbe stato effettuato in violazione delle norme di legge ed in difetto di qualsiasi pianificazione o programmazione; per le predette ragioni, l’organo inquirente ha concluso per la sussistenza di un danno erariale e la condanna dei convenuti.
La sentenza di ieri accoglie in pieno le tesi difensive dei convenuti, sia sul piano giuridico che su quello del corretto perseguimento dell’interesse pubblico, sostenute dagli avvocati: Aldo Loiodice, Giancarlo Sorrentino e Pasquale Procacci per Marco Galdi – Maurizio Avagliano e Fabio Siani per Gerardo Baldi, Massimo Esposito, Clelia Ferrara, Vincenzo Landolfi, Matteo Monetta, Marco Senatore, Pasquale Senatore, Raffaele Senatore – Matilde Milite ed Antonio Bruno per Luigi Napoli – Andrea Orefice per Paola Miranda – Felice Laudadio e Roberto De Masi per Assunta Medolla – Sabato Criscuolo e Anna Mugnano per Antonino Attanasio – Michele Rotondo per Antonio Barbuti – Bernardo Mandara e Gaetano Santoriello – Orazio Abbamonte per Roberto Bellizia – Francesco, Paolo Accarino e Marco Salerno per Giovanni Del Vecchio, Enrico Polacco e Luca Caselli – Renata Pepe per Gianpio De Rosa e Annalisa Della Monica.
La Corte ha condannato il Comune al pagamento delle spese di giudizio, per un importo complessivo superiore ad € 57.000,00.
L’immobile “ex Cofima è stato di recente alienato dal Comune ad un imprenditore; avrebbe potuto diventare il polo di attrazione della porta Nord della città, ma le contrapposizioni politiche, le denunzie e le decisioni tecniche che sono state successivamente censurate lo hanno impedito, facendo perdere a Cava de’ Tirreni un’altra grande occasione di sviluppo.
