EBOLI. LUCA SGROIA SI DIFENDE DALLE ACCUSE PER IL COMMISSARIAMENTO DEL PD

“Non per polemica ma per ristabilire la verità. Mi è capitato di leggere su un giornale locale (sempre lo stesso), una lunga intervista ad un ex amministratore locale della Città di Eboli.
Credo che per amore di verità sia giunto il momento di sfatare alcuni racconti che taluni personaggi da mesi svolgono, senza contraddittorio.
Chi sostiene che il Partito Democratico sia commissariato da più di sei anni mente, sapendo di mentire, in quanto il circolo è stato commissariato solo il 28 Febbraio 2020, data in cui mi è stata affidata la responsabilità di guidare il Partito ad Eboli.”
Lo scrive Luca Sgroia, Commissario Cittadino del Partito Democratico. 

Ancora, mente, sapendo di mentire, chi sostiene che il Partito Democratico non abbia una sede fisica, in quanto è da più di un anno che il PD ha una nuova sede (dopo quasi dieci anni in cui non l’abbiamo avuta), anche molto centrale e visibile da chiunque, in Piazza della Repubblica.
Infine, mente, sapendo di mentire, chi sostiene, che il Partito Democratico non abbia iscritti, in quanto abbiamo regolarmente svolto le campagne di tesseramento del Partito e in base all’ultimo tesseramento abbiamo oltre 300 iscritti.
Quanto, poi, alle ricostruzioni storiche in cui si è avventurato il nostro intrepido amico, lo stesso ha omesso di ricordare che Antonio Cuomo nel 2015 fu candidato a Sindaco perché vinse le primarie, in una competizione in cui io mi posizionai secondo con 1256 voti e lui terzo con 756 voti.
Così come omette di raccontare come, anche in questa competizione elettorale, abbia provato nuovamente (senza riuscirci) ad ottenere la candidatura a Sindaco, per poi scegliere di approdare e sostenere apertamente e pubblicamente il principale avversario politico del nostro Partito.
A differenza sua c’è chi, invece, il Partito lo ha sostenuto e lo sostiene sempre, sia se si è candidati sia se non lo si è, sia quando si vince sia quando si perde, sia se si hanno ruoli e funzioni sia se non li si hanno.
Ma, al netto di questi fatti, che sono verità inconfutabili, c’è una considerazione tutta politica da svolgere.
Trovo decisamente inquietante che chi abbia sostenuto l’attuale maggioranza di governo della Città, ad appena pochi giorni dal voto, si preoccupi di colpire il principale Partito dell’opposizione, insieme ad altre forze, esterne anche esse al Partito, con l’intento di assoggettare la minoranza consiliare all’attuale maggioranza.
Il problema, voglio chiarirlo, non è il mio ruolo di Commissario del PD, che è per sua natura a termine, e che sono pronto a lasciare non appena celebreremo il Congresso del Partito ad Eboli.
Il problema è di linea politica.
Abbiamo perso le elezioni e su questa sconfitta dovremo svolgere una riflessione profonda, laica e sincera. Allo stesso tempo, però, il PD è, per consensi, il primo partito politico e la seconda lista in Città.
Ritengo che il PD debba definire i contenuti della propria proposta politica e dell’opposizione che svolgerà nei confronti dell’attuale maggioranza, ripartendo dalle forze e dalle esperienze che ha saputo raccogliere in questa campagna elettorale, aprendosi a nuove energie autenticamente rifomiste e difendendo la propria autonomia e non subalternità nei riguardi dei protagonisti e delle forze politiche che hanno caratterizzato le stagioni degli anni 80 e degli anni 90 ad Eboli.