Com’era facile immaginare i malumori per la presenza di Antonio Roscia al brindisi organizzato la vigilia di Capodanno, nella sede di Corso Vittorio Emanuele, dal coordinatore cittadino Raffaele Adinolfi, animano il dibattito interno a Forza Italia. E, soprattutto, non vengono smentiti dai dirigenti salernitani del partito di Silvio Berlusconi, alcuni dei quali dichiarano senza indugio di non essere stati informati dell’estensione dell’invito anche al presidente del Club Forza Silvio Salerno.
Nulla di personale, certamente, contro di lui o contro gli aderenti alla sua associazione, ma il caso politico è inevitabilmente scoppiato poichè, soltanto pochi giorni prima, era andato in scena un duro botta e risposta a distanza tra i vertici azzurri e lo stesso Roscia, che, nel corso di una conferenza stampa, ha chiesto ufficialmente le dimissioni del segretario regionale Mimmo De Siano per la sua presunta “assenza dai territori”. E il quale, da quando ha lasciato la guida del coordinamento cittadino, non ha mai risparmiato aspre critiche verso il modus operandi politico adottato dal direttivo provinciale forzista guidato ora da Enzo Fasano e precedentemente da Mara Carfagna, con la quale ha rotto ogni tipo di rapporto ormai da tempo. Anche lei infatti – confermano dal suo entourage – non era a conoscenza della possibile presenza del noto medico salernitano alla festicciola del 31 dicembre scorso. Ma che i “mal di pancia” raccontati tre giorni fa dal Mattino non sono frutto di una ricostruzione non corrispondente alla realtà lo confermano le parole del portavoce provinciale degli azzurri Gigi Casciello: “L’incontro è stato voluto anche dal sottoscritto per consentire ai dirigenti del nostro partito di scambiarsi gli auguri in vista del nuovo anno. Ovviamente – dice riferendosi al presidente del club Forza Silvio – la sua presenza mi ha oltremodo sorpreso soprattutto alla luce delle sue ultime dichiarazioni contro De Siano, senza dimenticare i continui attacchi rivolti al partito salernitano e alla nostra leader Mara Carfagna. Chi dice di essere di Fi e vuole bene davvero a Fi può legittimamente esprimere la sua opinione senza attaccare per forza pubblicamente qualcuno. Altrimenti siamo di fronte ad un atteggiamento inspiegabile frutto di risentimenti personali che rischiano di danneggiare tutti. Se la sua presenza al brindisi – avverte Casciello – voleva significare che dentro il partito lui ha un interlocutore previlegiato, al di là dei vertici, allora credo che sia necessario fare chiarezza”. Per l’esponente azzurro, dunque, “la priorità è rafforzare la squadra messa in campo da Fasano e ricompattare tutto il centrodestra in occasione delle elezioni amministrative della prossima primavera”. Più laconico il commento del capogruppo al Comune Giuseppe Zitarosa, che al brindisi forzista è rimasto solo pochi minuti: “Non ho nulla di personale contro Roscia ma non sapevo che fosse stato invitato. Ormai ciò che accade in Fi non mi meraviglia più”. Insomma, dalle parole di Casciello e Zitarosa, è evidente che un chiarimento sui rapporti con Roscia e sulla linea da adottare nel capoluogo sia necessario per evitare situazioni simili a quella di tre giorni fa. Intanto, sul fronte delle comunali, è stato calendarizzato per il 12 gennaio il secondo tavolo nazionale sulle candidature a sindaco nei capoluoghi: a Roma si rivedranno i delegati alle trattative Altero Matteoli (Forza Italia), Carlo Fidanza (Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale) e Raffaele Volpi (Lega Nord – Noi con Salvini). Ad oggi l’unico nome arrivato da Salerno nei palazzi della capitale è quello del presidente regionale dei meloniani Antonio Iannone.
tratto da IL MATTINO di Robert Ler