Il simbolo di Forza Italia – come molto probabilmente quello di Fratelli d’Italia e Noi con Salvini, ma per motivi diversi – non sarà presente in tutti i comuni della provincia di Salerno chiamati al voto il prossimo 11 giugno. Il 24 marzo scorso, infatti, dal quartiere generale azzurro di Palazzo Grazioli è partita una circolare, a firma del tesoriere Alfredo Messina e del responsabile organizzazione Gregorio Fontana ed indirizzata a tutti i coordinatori regionali e provinciali, che obbliga i vertici locali del partito a presentare il logo con l’aggiunta del nome di Silvio Berlusconi soltanto nei capoluoghi di regione e di provincia, da Genova a Verona e Palermo. Una decisione in linea con le ultime elezioni amministrative, quelle del 2016.
Si tratta di un segnale politico inequivocabile, per le correnti forziste e gli alleati Fdi-Lega, che il Cavaliere è in campo e non intende mollare la presa sulla leadership del futuro centrodestra. Ma, allo stesso tempo, pone al centro del dibattito interno un’altra questione: nelle altre città che, nel panorama politico nazionale, non hanno un’alta valenza di carattere politico, la bandiera forzista potrà non comparire sulla scheda elettorale. E’ il caso – per quanto concerne il nostro territorio – dei trentatre comuni salernitani che, tra un paio di mesi, rinnoveranno la loro amministrazione. Tra questi ve ne sono almeno quattro che, dal punto di vista politico, vengono tenuti in maggiore considerazione dalle segreterie dei partiti: Agropoli, Nocera Inferiore, Mercato San Severino e Capaccio Paestum. In queste realtà, dunque, non sussiste l’obbligo della presentazione del simbolo. I vertici nazionali, con l’ultima circolare, hanno confermato la tesi espressa dal commissario provinciale degli azzurri Enzo Fasano: “Non vi è alcuna sorpresa, il partito si è sempre mosso in questa direzione per i comuni non capoluogo”. Ma di simbolo e candidature si discuterà lunedì prossimo durante una riunione del direttivo provinciale forzista. “Convocherò i miei dirigenti, incontrerò i coordinatori locali e faremo il punto della situazione” anticipa Fasano, che domani sarà a Nocera Inferiore. E, proprio per la città capofila dell’Agro, il senatore ha intenzione di chiedere una deroga ai dirigenti nazionali. “Io e Mara Carfagna chiederemo il simbolo almeno per Nocera. E, sicuramente, ce lo concederanno senza problemi visto che si tratta di un comune dov’è previsto il doppio turno” ribadisce Fasano, che, nel frattempo, incalza il candidato in pectore Pasquale D’Acunzi a scendere in campo: “Noi siamo pronti a sostenerlo, ma stiamo aspettando che ufficializzi la sua candidatura a sindaco”. Mentre il commissario nocerino Antonio Roscia avverte i vertici: “La circolare parla chiaro, per i comuni con il ballottaggio si può avere il simbolo. La nostra lista è già a buon punto”. Negli altri comuni come Agropoli, dove i forzisti sono disponibili a convergere su Agostino Abate e potrebbero farlo attraverso una lista di area insieme a Fdi e Noi con Salvini, e Capaccio Paestum, dove invece sono divisi tra Franco Sica e Franco Palumbo, il partito dovrebbe presentarsi come lista civica oppure inserire propri candidati nelle civiche di diretta espressione dei candidati sindaci. A Mercato San Severino si attende, invece, il nome di estrazione civica che verrà individuato dall’ex sindaco Giovanni Romano: “Gli ho chiesto di accelerare i tempi” fa sapere Fasano. Per quanto riguarda i partiti alleati, Fdi e Noi con Salvini, anche loro presenteranno sicuramente il simbolo a Nocera: i meloniani con D’Acunzi, i salviniani con Fimiani. Nelle altre città potrebbero optare, come Fi, per le liste civiche.
Il Mattino – di Roberto Junior Ler
