IL COMUNE DI CAVA DE’ TIRRENI AL TAR BATTE LA REGIONE CAMPANIA SUI VINCOLI PAESAGGISTICI

Con una sentenza R.G. n. 848/2025 del 12.05.2025, di grande rilievo per l’autonomia e la tutela dei territori locali, il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania – Sezione di Salerno ha accolto integralmente il ricorso del Comune di Cava de’ Tirreni contro la delibera della Giunta Regionale Campania n. 620/2022, annullandone le parti relative ai vincoli paesaggistici imposti sul territorio comunale.

La decisione del TAR è il frutto di un’azione determinata e documentata da parte dell’Amministrazione comunale, che si è opposta alla reintroduzione di un vincolo paesaggistico ormai annullato da oltre 60 anni (D.M. 1 giugno 1960) e alla riperimetrazione cartografica del vincolo vigente (D.M. 12 giugno 1967), esteso arbitrariamente a nuove aree mai formalmente sottoposte a tutela.
Nonostante gli inviti al dialogo istituzionale rimasti senza riscontro, il Comune ha scelto la via della giustizia amministrativa per difendere i diritti della propria comunità, tutelare la pianificazione urbanistica e prevenire gravi danni per cittadini e imprese locali, che si sarebbero visti privare di strumenti autorizzativi essenziali.
Il TAR ha riconosciuto la lesività immediata degli atti regionali, ritenendo fondate le censure del Comune, il quale ha dimostrato non solo la non esistenza del vincolo del 1960, ma anche gravi difformità nella perimetrazione di quello del 1967, rispetto alla documentazione ufficiale storica.
Secondo i giudici amministrativi, Regione e Ministero della Cultura hanno ignorato il ruolo del Comune e i documenti da esso forniti, elaborando unilateralmente un quadro vincolistico che non rispecchiava la realtà normativa e territoriale. La sentenza impone ora una riedizione del procedimento in contraddittorio con il Comune, che dovrà essere coinvolto attivamente nella definizione dei vincoli effettivamente vigenti.
«Abbiamo difeso con fermezza il nostro territorio – afferma il Sindaco Vincenzo Servalli – da un’imposizione ingiustificata e abbiamo riaffermato il principio che i Comuni devono essere parte attiva nei processi di pianificazione. Oggi il TAR ci ha dato pienamente ragione».