LUIGI BOSCO (AZIONE): “DE LUCA RISPETTI NOSTRO IMPEGNO, DIVERSAMENTE CI PORREMO MOLTI INTERROGATIVI”

Luigi Bosco, Commissario Regionale di Azione in Campania, parla con Agendapolitica.it delle prossime Regionali in Campania del 2025, della soglia di sbarramento della nuova Legge Elettorale ma anche del rapporto con il Presidente della Regione De Luca.

Azione si prepara, proprio alla vigilia dell’anno delle Regionali in Campania, a celebrare il congresso regionale. Sarà un momento di confronto anche sulla linea politica da seguire per le prossime Regionali ?

“Assolutamente sì. Uno degli argomenti all’ordine del giorno della discussione interna al partito riguarderà la collocazione alle prossime elezioni regionali, che non è una questione scontata. Staremo dalla parte di chi rispetta la nostra classe dirigente e dimostra di avere interesse a condividere la piattaforma programmatica. Per quanto concerne i temi, daremo priorità assoluta al Fondo di Coesione ed allo stanziamento delle somme sulle varie missioni.”

L’area moderata, in Consiglio Regionale, nel suo complesso, vanta quasi 10 consiglieri regionali se si pensa ad Azione, Italia Viva ed altri movimenti civici di centro. Siete ancora ago della bilancia per le prossime regionali ?

“Negli ultimi anni l’area moderata è sempre stata determinante alle elezioni regionali, si pensi all’Udc ed all’Udeur con Caldoro nel 2010, od ancora l’Udc e Centro Democratico in occasione del primo De Luca nel 2015. Stiamo allestendo una lista molto competitiva in tutte e cinque le province che punta ad andare ampiamente sopra al 4% (soglia di sbarramento che si sta ipotizzando di introdurre).
Assieme alle altre forze di centro faremo la differenza.”

Alle richieste di una maggiore rappresentanza di Azione nei diversi aspetti del Governo Regionale. De Luca pare non aver ancora risposto. Lo farà prima delle elezioni ?

“Credo che se il Governatore abbia intenzione di costruire un percorso comune di reciproco rispetto con Azione non possa esimersi dal dare un riscontro positivo. Diversamente metterebbe il partito in condizione di porsi tanti interrogativi e questo avrebbe un’eco destabilizzante sui territori.”