“Il caro energia che sta fiaccando il sistema produttivo italiano rischia di vanificare l’eroismo con il quale, nel corso degli ultimi anni, le piccole e medie imprese italiane hanno resistito e reagito all’invasione delle grandi multinazionali. Mentre abbiamo assistito, infatti, inermi, negli ultimi 25 anni, alla svendita agli stranieri della grande industria italiana (nessun settore escluso: dalla chimica alla moda, dalla siderurgia alle principali catene alberghiere, dall’alimentare -al netto di Ferrero e Barilla- all’elettronica e al sistema bancario) le piccole e medie imprese sono state la spina dorsale di un’Italia che non ha voluto piegarsi. Centrali nello sviluppo economico, le Pmi hanno resistito e non si sono fatte sopraffare. Anzi. Sono cresciute delle splendide multinazionali tascabili.Imprenditori lungimiranti concentrati sul proprio prodotto, sul miglioramento dei processi produttivi. Gomito a gomito con i propri collaboratori a lottare contro la burocrazia, la concorrenza estera, la mala giustizia e, talvolta, la malavita. Ma credo e temo che oggi il caro-energia stia mettendo letteralmente in ginocchio anche queste realtà.”
Lo scrive il Past President di Confindustria Salerno Mauro Maccauro.
Abbiamo due nemici: i paesi cosiddetti BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa) che ci attaccano frontalmente e gli USA che ci contrastano alle spalle. Ebbene sì, perché se gli americani pagano l’energia un decimo di quello che costa a noi e non riescono a darci una mano, vuol dire che ci colpiscono alle spalle. L’Europa appare immobile ed incapace di reagire, pervasa da forti speculazioni, in mezzo a due potenze che hanno l’obiettivo comune di rubarci quell’ultimo respiro economico autonomo che abbiamo.
La crisi è giunta alle porte e nelle tasche di ciascuna famiglia.
L’Europa sia meno corrotta, più coraggiosa e metta in campo risorse e strategie per riequilibrare le forze in campo. Ora, non tra dieci anni e senza perdere ulteriore tempo prezioso!
