Dalle prossime elezioni comunali di Primavera alla riorganizzazione della segreteria regionale del Partito Democratico. Tocca molti argomenti caldi l’intervista che il Segretario Provinciale del Pd Nicola Landolfi ha concesso al quotidiano La Città. Ecco l’intervista rilasciata a Carlo Pecoraro….
Con il nodo di Mercato San Severino ancora da sciogliere e nella scia degli uscenti a Capaccio e Nocera Inferiore, il Partito democratico inizia a muoversi sullo scacchiere delle prossime amministrative, con un occhio alle Politiche.Nocera Inferiore sembra essere il comune più hot. Da qualche giorno è al lavoro il commissario Fabio Tamburro spedito dal segretario provinciale Nicola Landolfi per rilanciare il partito.
«La sfida a Nocera Inferiore – spiega il segretario – è quella di diventare il primo partito in città. Il commissario si dovrà occupare di rilanciare l’azione partendo dal tesseramento».
Sarete al fianco del sindaco uscente Torquato? Siamo già in maggioranza e la nostra idea è quella di riconfermare l’attuale quadro politico. Lavorando a un maggiore radicamento del partito, a una riscrittura del programma e puntando a una maggiore autonomia.
Questo dipenderà dal risultato elettorale? Certo. Ma sono convinto che uniti possiamo diventare la prima forza in città.
A Capaccio? L’idea è quella di rimanere al fianco del sindaco uscente, ma sarà la coalizione a decidere. Se la maggioranza delle forze locali sono per Voza condivideremo questo percorso.
Il nodo critico resta Mercato San Severino. Qui pare abbiate già incassato qualche no. Il commissariamento ha inciso psicologicamente sui candidati. Il problema principale è lo stato di salute delle finanze del Comune. Una brutta gatta da pelare. Come se ne esce? Individuando una figura autorevole e una coalizione ampia.
Il sindaco de Magistris domani lancia il suo movimento ed è pronto a presentare liste anche qui nel salernitano. Un po’ come Campania Libera? Sono due cose totalmente diverse. Il movimento di Luigi de Magistris ha una fisionomia più partitica, recupera pezzi sparsi cercando di organizzarli in un partito. Campania Libera è un movimento/lista e risponde, in alcune aree della Campania, a una assenza dell’azione del Pd. Ad Avellino, Benevento e nella zona nord di Napoli. Non dovrebbe essere la segreteria regionale a rilanciare l’azione del Partito democratico in Campania? Certo. Ma in Campania c’è necessità di un rilancio che non si sostanzia con la maggiore o minore vicinanza a Renzi ma con una maggiore vicinanza ai territori. Si spieghi meglio Un partito serve sia a concretizzare i risultati ma anche a organizzare la partecipazione. Invece in Campania sembra essere più una confederazione di correnti. Un modello che non risponde alle esigenze sociali dei territori. È necessario liberare forze nuove e dargli la possibilità di riorganizzare il partito. Renzi che viene a Napoli e non incontra la Tartaglione, è un segnale? Sì lo è. C’è un problema con il partito e nel partito. Si risolve tutto con un congresso così come vuole il governatore della Puglia Emiliano? No. Il congresso vuole solo dividere… candidature. Io organizzerei più una conferenza nazionale programmatica per discutere dei problemi reali del Paese evitando “passaggi burocratici”. Lavorare insomma a un Partito democratico più forte e unito fermo restando le alleanze con il centro. Nel Pd c’è voglia di sinistra. Perdete pezzi. Io non perderei quello che c’è a sinistra e guarderei con interesse alle iniziative di Giuliano Pisapia, della Boldrini. E il governatore De Luca, visto che il “matrimonio” con Renzi è oramai concluso, cosa farà? A metà febbraio parlerà alla direzione nazionale del partito e li traccerà la sua
