l gruppo intitolato a il ‘Centro’ in vista delle elezioni Europee, pensato da Matteo Renzi dopo l’addio a Carlo Calenda per “rosicchiare” un pezzo di elettorato al Pd e a Fi, potrebbe ambire ad “un 2,5% in default, ad un 1,5% dal Pd ed altrettanto da Forza Italia, per posizionarsi nell’area popolare europea, che è quella che conta adesso e non in quella a cui si riferisce Macron (Renew Europe – ndr)”.
Così all’Adnkronos il sondaggista politico Antonio Noto che avverte: “Renzi è tuttavia destinato a restare tra il 2 e il 3 per cento se non definisce il contenuto e non crea una classe dirigente di cui essere il co-attore. Purtroppo nei suoi confronti c’è un forte pregiudizio degli italiani verso i quali ha perso appeal, pur dicendo spesso cose giuste. Renzi lo sa, per questo io penso che la sua strategia non sia diventare leader”.
