“Nella seduta convocata per domani, il Consiglio regionale della Campania sarà chiamato a discutere di una proposta di modifica della Legge elettorale della Regione – la n. 4 del 2009 – che introduce alcune significative novità. Tra di esse, una in particolare incide in maniera restrittiva sulla possibilità dei Sindaci di comuni con popolazione inferiore ai 5000 abitanti di candidarsi alla carica di Consigliere regionale. Già oggi, i Sindaci dei comuni al di sopra dei 5000 abitanti non possono candidarsi. Se la modifica dovesse essere approvata, dunque, i Sindaci sarebbero totalmente esclusi dalla corsa per il Consiglio regionale.”
Lo scrive Nunzio Carpentieri, Consigliere Regionale di Fratelli d’Italia.
È una norma, a mio avviso, profondamente sbagliata, oltre che inutile. E questo perché, impedendo anche a questa ristretta categoria di Sindaci di candidarsi, si rischia di privare il Consiglio regionale del contributo prezioso che può arrivare da chi, sui territori, ogni giorno ha a che fare con la vita vera delle persone e, di quei territori, conosce risorse e bisogni. Non capisco le ragioni di una scelta così profondamente restrittiva, se non collegandola alla preoccupazione di qualche Consigliere regionale che si sente insidiato e vede traballare le sue speranze di rielezione.
Io, invece, credo a questi Sindaci debba essere riconosciuto il diritto di candidarsi, proprio perché il contributo che essi possono dare è di assoluto rilievo. Lo sapeva bene il Presidente De Luca, quando si è vantato di averli portati a Roma con le loro fasce tricolore. Ora, forse, se n’è dimenticato.
Mi batterò in Consiglio regionale a difesa del ruolo, dell’importanza e della dignità degli Amministratori locali.