E’ domani, martedi’ 23 Gennaio, la giornata nel corso della quale due petizioni, presentate dall’europarlamentare di Forza Italia Lucia Vuolo sul mondo della scuola, saranno discusse all’interno della Commissione. Si tratta di due chiarimenti che la parlamentare europea Lucia Vuolo ha presentato in merito alla “tutela dei diritti al lavoro degli abilitati e specializzati al sostegno all’estero” e per “l’accesso all’insegnamento dei docenti italiani ed il principio della libera circolazione”. Le due petizioni nascono dalla necessità, che è stata già piu’ volte denunciata da Lucia Vuolo, di fare chiarezza sui titoli che i docenti italiani hanno acquisito all’estero e che, per il momento, in base alla normativa italiana non vengono riconosciuti dallo Stato.
La prima petizione è la 0951 – 23 co-firmata dall’Onorevole Lucia Vuolo e dall’Avvocato Maurizio Danza. La petizione è redatta circa “il conferimento di contratti di lavoro rispetto all’ostracismo previsto dall’articolo 5 della Legge 74/2023. Evidenziando quindi la violazione del diritto all’accesso parziale e quindi al diritto all’insegnamento anche a tempo determinato”. A farne le spese, si stima, siano circa 15 mila docenti.
La seconda petizione è la 0953 – 23 co-firmata dall’Onorevole Lucia Vuolo e dagli Avvocati Angela Maria e Stefania Fasano e da Gaetano Giordano (SILAV). Questa petizione pone l’accento sulle “tempistiche (del riconoscimento del titolo estero, ndr) certamente inconciliabili con il diritto al lavoro e al suo accesso dei giovani docenti precari, travalicando anche i 36 mesi di attesa”.
A supporto di entrambe le petizioni sono state presentante diverse memorie contenenti varie sentenze del Consiglio di Stato e TAR Lazio, la sentenza dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato del 29 dicembre 2022 e la sentenza del 2011 della Corte Costituzionale che aveva considerato incostituzionali “le graduatoria in coda”, ovvero le graduatorie che il MIM ha deciso di adottare per gli “equipollenti” come “modus operandi” tramite un DL convertito in Legge lo scorso Aprile 2023. Per un approfondimento, alleghiamo alla presente una nota con la cronologia della questione equipollenza.
