Vi faccio due esempi: il presidente dell’ente d’ambito, che intervistato da una tv locale afferma che non vi sono dubbi sulla collocazione dell’impianto di trattamento rifiuti da 30mila tonnellate e che si sta procedendo in “maniera spedita”; pochi giorni dopo la sindaca di Battipaglia, Cecilia Francese, in un confronto fra i candidati, dà per assodato che la frazione organica di Battipaglia sarà trattata dall’impianto di Pontecagnano Faiano.”
Lo scrive Giuseppe Bisogno, Presidente della Fondazione Picentia.
Tutta la sicurezza mostrata in queste dichiarazioni mi ha fatto porre alcune domande: è tutto già deciso, localizzazione compresa? A Sant’Antonio? A ridosso della nostra fascia costiera?
Sull’ente d’ambito sono tutti d’accordo? Nessuno commenta lo sforamento del tetto dei 100mila abitanti, avvenuto con l’ingresso di Battipaglia nel sub-ambito? È possibile avere due impianti nel giro di un chilometro quadrato?
Al di là di questo, c’è una domanda su tutte che dobbiamo porci come comunità: è questo ciò che vogliamo?
Forse è arrivato il momento di riprendere in mano i fili del futuro di questa città, ripartendo dal basso con tutti quelli che hanno voglia di impegnarsi per ridare un’identità a Pontecagnano Faiano ed uno sbocco vero alle sue vocazioni primarie, che nulla hanno a che fare con l’immondizia.