“Tutti sanno che a Salerno è pericoloso attaccare i manifesti quando è candidato De Luca”. L’affondo politico, duro e diretto, Edmondo Cirielli lo lancia senza indugio davanti a dirigenti, militanti e candidati di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale. E, soprattutto, con accanto il candidato governatore del centrodestra Stefano Caldoro, tornato in città per partecipare ad una manifestazione organizzata dal partito di Giorgia Meloni al cinema San Demetrio. Il deputato salernitano affronta ancora una volta di petto l’emergenza sicurezza che, negli ultimi anni, starebbe dilagando nei quartieri del capoluogo.
E lo fa sollecitando direttamente il Governo Renzi affinchè controlli “se ci sono o meno vicinanze o collusioni tra l’amministrazione comunale di Salerno e ambienti malavitosi”. Nell’interrogazione parlamentare, già presentata lo scorso mese di dicembre, Cirielli cita date e luoghi dove si sono verificati una serie di “gravi episodi”. “A cominciare – spiega – dal congresso dei giovani democratici alle presenze malavitose all’interno delle società miste. Ho citato le indagini di Montemurro e la vicenda della presenza di Esa Costruzioni che ha avuto l’interdittiva antimafia (una società – ricorda – di cui uno dei patron è un consigliere del Pd)”. Non solo ma anche i fatti “ancora sottaciuti” della processione di San Matteo dello scorso anno e dell’aggressione del 2010 subita dalla candidata al consiglio regionale nella lista Alleanza di Centro Antonella Buono: “Le ruppero un braccio. Si fece un processo e dopo aver accusato persone che avevano indosso la casacca di una delle società miste che scesero da un pulmino, l’allora amministratore mi sembra Mucio disse che forse lo avevano preso di notte senza che lui sapesse nulla. Lei poi ritrattò tutto nel corso dell’udienza dibattimentale. E non riconobbe gli aggressori”. Insomma un ulteriore caso che “dimostra come la vicenda dei manifesti non è di oggi, ma di sempre”. Di qui la sciabolata sul duplice omicidio. Uno dei candidati per cui venivano affissi i manifesti “era di Caldoro”. Ma “c’erano candidati anche dell’altra parte. Quindi penso che, per una questione di trasparenza, sia più grave sapere per chi li attaccavano le persone che hanno ucciso rispetto a quelle che sono le vittime”. “Non sappiamo ancora – sottolinea – se ci sono politici coinvolti, se si scopriranno assessori magari che già in passato hanno avuto questo tipo di accuse o ci saranno il sindaco, funzionari o altri dirigenti. Crediamo, però, che un controllo vada fatto perché tutto ciò che è accaduto negli ultimi anni sicuramente è inquietante”. Un problema, quello sicurezza, affrontato anche da Caldoro: “Da qualche anno c’è il sospetto che la camorra abbia rimesso piede a Salerno. Noi – dice riferendosi al duplice omicidio di Fratte – non abbiamo dato la colpa a nessuno, ci siamo solo preoccupati perché ci sono stati dei morti in strada”. Tornando alla manifestazione, Fdi-An ha invitato Caldoro a sottoscrivere dieci punti programmatici per dar vita alla “Svolta di Salerno”. Cirielli, però, si è spinto oltre annunciando al governatore che il partito si “candida ad arrivare secondo” per ottenere la vicepresidenza della Regione perché “l’altra volta è andata ad Avellino, questa volta tocca a Salerno”. Non sono mancate stoccate a De Luca dagli altri big presenti in sala. “Non potrà essere eletto, i salernitani non glielo consentiranno” tuona Michele Cuozzo. “A Salerno c’è la Tari più alta d’Italia, nel 1992 vi erano 148 mila residenti, oggi 133 mila, la raccolta differenziata è diminuita” gli fa eco Giovanni Romano, che lancia una frecciata anche a Renzi: “Ieri è venuto a fare le marchette promettendo mari e monti a tutti”. Antonio Iannone, invece, lo ringrazia per i complimenti fatti di recente a Caldoro e cita Almirante: “Capita a tutti di dire la verità. Ma quando quest’ultima fiorisce sulle labbra del tuo avversario, sorridi, è il segno della vittoria”.
tratto da ilmattino.it di Roberto Junior Ler