“Pervengono dai mezzi di comunicazione notizie circa presunte diffide, effettuate nei confronti della Giunta regionale in carica e delle strutture amministrative dell’Ente, nonché di enti strumentali e società partecipate, finalizzate a sospendere gare ed altre attività amministrative in corso di svolgimento, con richiamo alla possibilità di revoca degli atti assunti e di trasmissione degli stessi agli organi inquirenti”.
Sono le prime righe della lettera inviata dal presidente uscente della regione Campania Stefano Caldoro ai dirigenti regionali, dopo lo stop imposto dal neogovernatore eletto Vincenzo De Luca ai dirigenti regionali di non bandire gare d’appalto fino al suo arrivo a Palazzo Santa Lucia. “Ai sensi dell’art. 66 dello Statuto regionale – ha spiegato Caldoro – agli organi di direzione politica dell’amministrazione regionale spettano esclusivamente funzioni di programmazione e indirizzo politico-amministrativo, mentre ai dirigenti, agli uffici amministrativi e alle altre strutture serventi dell’Ente, spetta l’adozione degli atti e dei provvedimenti amministrativi non rientranti nell’esercizio delle predette funzioni, da assumersi nell’esplicazione della propria autonomia gestionale, nonché nel rispetto del principio di buon andamento dell’amministrazione e di continuità dell’azione amministrativa. Conseguentemente la predetta attività gestionale, anche allorché dia seguito ad atti programmati, assunti o deliberati dalla stessa Giunta, nella fase di pienezza dei propri poteri, ovvero a seguito dell’adozione di atti necessitati e urgenti, non è soggetta alle limitazioni dei poteri degli organi politici, operanti nel periodo elettorale e nella conseguente fase antecedente all’insediamento del nuovo Consiglio e della nuova Giunta regionali. Il governatore uscente dunque ha sottolineato che i funzionari hanno il dovere di “proseguire in tutti gli adempimenti connessi all’esercizio della predetta attività, al fine di evitare indebiti rallentamenti o arresti dei procedimenti in corso e conseguenti possibili pregiudizi alla continuità dell’attività amministrativa, nonché eventuali danni erariali o a terzi. Inoltre dovranno vigilare, ciascuna nell’esercizio delle rispettive competenze, sul corretto svolgimento delle stesse attività da parte degli uffici, degli enti strumentali e delle società sottoposti alla propria vigilanza, denunciando tempestivamente alle autorità competenti eventuali turbative o indebite ingerenze nelle stesse da parte di soggetti non legittimati, né competenti all’esercizio delle predette attività”.
