Rifiuti in Campania

RIFIUTI IN PROVINCIA DI SALERNO. CALABRESE A BELLACOSA: “E’ UN ASSESSORE SMEMORATO”

«Anziché guardare in casa d’altri l’assessore provinciale all’Ambiente, Adriano Bellacosa, guardasse nella propria. Troppe, infatti, sembrano essere le distrazioni evidenziate dalla replica inviata alle testate giornalistiche salernitane». Così Gerardo Calabrese, assessore all’Ambiente del Comune di Salerno, replica alla lunga lettera scritto del suo omologo sulla vicenda dei Consorzi di Bacino.

 

 

«Premettendo che ormai il dibattito sta diventando più che stucchevole e che le parole non stanno lasciando più spazio ai fatti concreti, corre l’obbligo di precisare una serie di inesattezze. Partendo dalla presunta incompatibilità del sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, non possiamo accettare morali da chi annovera nel suo stesso schieramento politico un esponente istituzionale che – da tre anni ormai – non si è mai posto il problema, continuando ad occupare due poltrone contemporaneamente, pur con scarsi risultati.  Un esponente che – è bene ricordarlo – con la sua azione amministrativa ha indotto, due anni fa, il predecessore di Bellacosa (che dimostra di aver perso anch’egli il conto delle nomine assessoriali), Antonio Fasolino, a dimettersi dall’incarico aprendo così una polemica sui contenuti del piano regionale dei rifiuti, che aveva vanificato il lavoro di individuazione delle discariche d’ambito, portato avanti con il commissario straordinario, Annunziato Vardè, a sua volta dimissionario, pochi mesi dopo, sempre in contrasto con Romano che lo aveva nominato.

 

Sul capitolo pagamenti “l’assessore smemorato” dimentica l’enorme credito che il Consorzio Salerno 2 vanta nei confronti del Dipartimento nazionale di Protezione Civile. Glielo ricordiamo: 8.104.823 euro, giusto per essere precisi. Un credito ingente, per il quale solo negli ultimi mesi, con estremo ritardo, ci si sta attivando.

 

Altro buco di memoria è quello inerente il protocollo d’intesa, siglato lo scorso novembre in Prefettura tra Provincia e Comune, per l’assorbimento dei lavoratori attualmente distaccati dal Consorzio di Bacino Salerno 2. Con quell’intesa il Comune di Salerno si assumeva anche l’impegno, previa presentazione di un piano industriale, di ulteriori unità lavorative. Su questo punto chi ha latitato non è certamente stato il sottoscritto, bensì il commissario liquidatore Giuseppe Corona che, da me contattato, ha inizialmente rinviato un primo appuntamento per impegni già assunti, e poi si è reso praticamente irreperibile. Per non parlare poi della mancata consegna, più volte sollecitata dallo stesso Bellacosa, dei piani industriali.

 

 

Restando sul tema Consorzi, è un fatto che dal 2010 al 2013 i lavoratori del Salerno 2 siano passati da 305 a 396 e, dunque, non si può imputare il mancato pagamento degli stipendi ai Comuni, bensì si sarebbero evitare assunzioni e nomine. L’ultima, in ordine di tempo, effettuata proprio dalla società provinciale “Ecoambiente” che ha ritenuto necessario nominare nel consiglio d’amministrazione la moglie dell’ex consigliere regionale Alberico Gambino, evidentemente più per meriti politici che non professionali. Una mossa che è in linea con l’uso politico ed elettorale che la Provincia di Salerno ha fatto in questi anni dei Consorzi di Bacino, utilizzandoli come bacino elettorale, arrivando a candidare i commissari liquidatori e il presidente della società provinciale. Commissari liquidatori nei cui confronti mostra un comportamento quanto mai schizofrenico, difendendoli ed attaccandoli a fasi alterne, a seconda delle situazioni.

 

Facendo un passo indietro, se a Salerno città ci sono tariffe più alte per il servizio rispetto ad alcuni comuni, questo è dovuto al fatto che viene effettuata una raccolta differenziata “porta a porta” che ha dei costi e, nonostante questa amministrazione continui a ricevere premi a livello nazionale – l’ultimo è una menzione dedicata nell’ultimo report dei Comuni Ricicloni dal titolo “Salerno, avamposto al Sud della green economy” – a livello regionale mai si è pensato di introdurre delle premialità per chi svolge un servizio efficiente, avendo così delle ricadute economiche positive sulle famiglie che si vedrebbero rimodulare, al ribasso, la Tares. Ecco perché, quindi, i Comuni da mesi le stanno tentando tutte per uscire dalla gestione dei Consorzi e mettersi in proprio perché solo così potrebbero assicurare dei costi più contenuti. Ma le continue proroghe alle gestioni consortili ed una legge regionale, più volte annunciata e non ancora approvata, molto evanescente nei contenuti lo impediscono.

 

In ultimo, una brevissima parentesi sul termovalorizzatore. All’assessore smemorato va ricordato che chi ha gestito l’emergenza rifiuti in Campania, per oltre nove anni, è stato l’ex premier Silvio Berlusconi. Ed è stato sempre lui a nominare i commissari di Governo. Quando poi c’è stato il passaggio di consegne tra il sindaco di Salerno e il presidente della Provincia, l’allora presidente Cirielli ha approvato tutti gli atti fin lì portati avanti, ad eccezione di quelli riguardanti le dimensioni dell’impianto.

 

In conclusione, non resta che osservare come, ancora una volta, l’assessore Bellacosa abbia perso un’occasione buona per rispondere con i fatti – e non con lunghe lettere – ai problemi della provincia di Salerno.

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