OO.RR. San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona - Salerno

SALERNO. PER LA NOMINA DEL NUOVO MANAGER DELL’AZIENDA OSPEDALIERA SI VA VERSO UN RICORSO AL TAR ?

Mentre della questione della nomina del nuovo manager dell’Azienda Ospedaliera Ruggi d’Aragona di Salerno si sta interessando anche il Ministro della Salute LORENZIN, negli uffici legali della Regione Campania sono arrivate già alcune diffide stragiudiziarie nei confronti del bando per una serie di illegittimità contenute nell’atto con il quale individuare il nuovo Direttore Generale. E, secondo alcune voci che giungono da Napoli, sarebbero già pronti alcuni ricorsi al Tar Campania per bloccare la procedura.

 

Si va verso l’ennesimo blocco, si va verso l’ennesimo intervento della magistratura amministrativa che potrebbe anche lasciare al suo posto l’attuale manager ELVIRA LENZI.

 

Intanto, il Corriere del Mezzogiorno, oggi in edicola, anticipa i nomi dei possibili candidati alla carica di Manager. 

 

Intanto filtrano le prime indiscrezioni sui nomi degli aspiranti manager dell’ospedale di via San Leonardo: in pole c’è Vincenzo Viggiani, direttore amministrativo dell’azienda ospedaliera universitaria Federico II; dalla medesima azienda arriva la candidatura dell’oncologo Pietro Forestieri, fratello di Ciro che fu negli anni ’90 presidente del Cstp di Salerno. Tra i candidati anche l’attuale manager del Ruggi Elvira Lenzi, Virginia Scafarto, direttore sanitario del Ruggi, Federico Pagano, in passato alla guida dell’Asl salernitana e fino a non molto tempo fa direttore sanitario della stessa azienda di via Nizza, Salvatore Aversano, ex consigliere regionale ed ex presidente di Salerno Manutenzioni. E mentre appaiono scontate le candidature di Albino D’Ascoli, profondo conoscitore della materia sanitaria per essere stato per anni responsabile dell’area programmazione dell’assessorato regionale alla Sanità e di Alberto D’Anna, già ai vertici dell’Asl Salerno 1, sorprende nel ruolo di outsider il cardiochirurgo Giuseppe Di Benedetto, più aduso alle sale operatorie che ai tavoli sindacali.

 

tratto da corrieredelmezzogiorno.it 

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