Il direttore generale Antonio Squillante questa mattina si è recato in visita all’ospedale “Villa Malta” di Sarno. Accompagnato dal direttore sanitario Federico Pagano e dal direttore amministrativo Annamaria Farano ha incontrato i direttori sanitario e amministrativo, i dirigenti e gli operatori del Presidio.
Nel corso del suo intervento il manager ha espresso il proprio compiacimento per il livello di qualità e professionalità dei servizi erogati, ponendo in evidenza l’attivazione del servizio di partoanestesia che il nosocomio sarnese è stato fra i primi Ospedali ad attuare. Con il decreto Balduzzi, infatti, l’anestesia epidurale è rientrata nei rimborsi garantiti dal Sistema Sanitario Nazionale, e, pertanto, in maniera gratuita e sull’intero territorio nazionale, tutte le donne possono ora sottoporsi a questa tipologia di anestesia pre-parto che presenta innumerevoli vantaggi.
“L’ospedale di Sarno – ha dichiarato con soddisfazione il direttore generale – ha un futuro garantito, sia perché si tratta di una struttura moderna, sia per la sua posizione strategica, che fa da cerniera territoriale con la zone napoletana e vesuviana. Svolge un ruolo importante con efficienza ed efficacia, dà risposte alle esigenze sanitarie di una vasta popolazione fornendo prestazioni di elevata qualità, grazie alle professionalità che può vantare”.
Al termine dell’incontro il direttore generale ha visitato il Distretto Sanitario di Sarno, struttura che, con il trasferimento del Distretto dai locali della ex Filanda D’Andrea, è stata provvisoriamente allocato nel Centro sociale cittadino. Una sistemazione che non rappresenta la soluzione ideale per utenti ed operatori, rispetto alla quale il manager ha assicurato il massimo impegno della Direzione strategica.
“Questa Direzione – ha sottolineato il manager – è a conoscenza che l’allocazione attuale presenta difficoltà logistiche ed è poco dignitosa per utenti ed operatori. E’ nostro preciso compito intervenire da subito sulla questione e trovare la soluzione più idonea. Si è stati costretti a concludere il rapporto che ci legava alla vecchia Filanda, la struttura che ospitava il Distretto, in quanto il fitto – circa ottocentomila euro all’anno – era eccessivamente oneroso per l’Azienda”.