SCUOLA E VIRUS, DOPO DUE ANNI PUNTO E A CAPO. NON E’ STATO FATTO NULLA

Due Governi, due ministri, riunioni di esperti del CTS per arrivare sempre alla stessa conclusione: trasporti pubblici ridotti, in varia misura, ed ingressi diversificati per le classi dei singoli istituti. Due anni quasi trascorsi senza adottare un provvedimento concreto e, solo ora, che si avvicina la fine del mese di Agosto, il Governo Draghi si accorge che tra qualche settimana milioni di studenti dovrebbero tornare in aula per il nuovo anno scolastico. Ed ecco allora la classica intervista del Ministro che prova a dare una soluzione, questa volta è toccato ad Enrico Giovannini, titolare del Dicastero delle infrastrutture. Fuffa, cose dette e ridette, ma niente di concreto: nessuno che pensa a corse riservate agli studenti, nessun acquisto di nuovi mezzi pubblici, nessun accenno ad una ristrutturazione straordinaria degli edifici scolastici che – sia ben chiaro – andava fatta magari a giugno e non adesso. La scuola, per tutti i Governi, al di là delle dichiarazioni, viene dopo ogni altra cosa.