In campo pubblicitario si definirebbe pubblicità ingannevole. I provvedimenti assunti dalla Provincia di tagliare ai suoi dirigenti l’indennità di posizione del 10% non porta alcun risparmio all’Ente, così come appare dalle dichiarazioni rese dall’assessore al bilancio Amicare Mancusi.
E’ stato , invece, adottato un provvedimento conseguente ad un rilievo mosso dal collegio dei revisori dei conti nell’esame della costituzione del fondo salario accessorio, area della dirigenza, per l’anno 2011, che condiziona il parere favorevole al recupero alle risorse variabili del fondo una parte delle somme impegnate per la parte stabile.
Per fare questo, in sostanza, è stata ridotta l’indennità di posizione e spostato il risparmio di poco più di 68 mila euro per l’anno 2011 e altrettanti per il 2012 sull’indennità di risultato da corrispondere agli stessi dirigenti.
Nelle casse dell’Ente, quindi, a differenza di quanto si vuole far apparire, non entrano nuove risorse eventualmente da poter utilizzare per migliorare altri servizi. Le stesse restano vincolate per corrispondere gli emolumenti ai dirigenti. Quindi, nulla a che vedere con l’attuale momento di tagli alla spesa.
L’Ente, invece, dovrebbe spiegare per quale motivo, senza il confronto con le OO. SS., mette mano a materia di contrattazione e di concertazione e come mai solo ora si rende conto che manca la contrattazione decentrata, visto che da anni non provvede a dare riscontro alle richieste sindacali?
I revisori dei conti dovrebbero chiarire come fanno a certificare la spesa per l’anno 2011 se non hanno espresso parere positivo sulla spesa destinata per l’anno 2010, ai sensi dell’art. 9, comma 2 bis, D.L. 78/2010.
Invece di continuare a mandare messaggi alla pubblica opinione di contenimento della spesa non rispondenti gli atti adottati che vanno in direzione opposta, come quella per gli staffisti, la cui riduzione dei costi era dovuta per legge, gli amministratori di Palazzo Sant’Agostino convocassero le OO. SS. per un confronto sulla razionalizzazione complessiva della spesa, a partire dai costi delle consulenze e degli incarichi esterni e delle partecipate, e per un rilancio del welfare locale.
E’ chiaro che se la scelta dell’Amministrazione è quella di chiusura alle istanze sindacali dovremo a far valere le nostre ragioni in sedi diverse.
Questi argomenti ed altri saranno oggetto dell’assemblea generale dei lavoratori della Provincia, convocata per il giorno 28 p. v. da FP CGIL – CISL FP e UIL FPL.