L’emergenza terremoto e l’approccio della politica alla gestione delle popolazioni colpite dal sisma del 24 Agosto al centro dell’appuntamento settimanel di SULLA SOGLIA DELLA CAMERA.
Sono trascorsi poco più di sette giorni dal terribile terremoto che ha colpito le regioni di Lazio, Marche e Abruzzo. Nei luoghi del sisma si continua a scavare e le ferite sono ancora aperte e tali resteranno per tantissimo tempo. Tuttavia, a chi di dovere, spetta cominciare ad agire per un’immediata ricostruzione e, soprattutto, spetta affrontare il delicato tema del recupero dell’esistente in tutto il territorio italiano. I terremotati di Amatrice e non solo non debbono vivere quello che abbiamo vissuto noi campani con il terremoto del 1980. Chi c’era allora e soprattutto chi ha vissuto cosa è accaduto dopo, conosce bene gli errori che sono stati fatti. A quasi 36 anni di distanza il ricordo di quella giornata e delle settimane che seguirono è tutt’altro che sbiadito. Oggi, la ricostruzione non si può ancora dire conclusa; secondo le ultime stime della Regione Campania occorrerebbero altri quattro miliardi di euro, a fronte dei 286 milioni che i Comuni terremotati hanno a disposizione ma non hanno ancora speso. Da allora ad oggi, non si contano gli sprechi e i ritardi. La politica locale si è dimostrata incapace di gestire un’emergenza del genere anche a causa di un sistema di connivenze e di interessi elettorali. Anche l’idea di realizzare aree industriali nel cratere, di per sé positiva, ha dato, però vita, a nuove forme di speculazione. Ebbene, gli errori del passato devono servirci da lezione e non devono essere commessi nel caso di Amatrice. Il Governo ha deciso di nominare un commissario, Vasco Errani, per seguire il delicato compito della ricostruzione, ma contemporaneamente dovrà lavorare per adottare misure che consentano di lavorare sull’esistente affinchè i nostri edifici non ci uccidano. In Italia, secondo l’Ance, il 60% dei vecchi edifici è a rischio. Occorre, quindi, un grande piano sulla prevenzione sismica e occorrono finanziamenti adeguati per rimettere in sesto i nostri immobili. E’ questo che ci attendiamo dal Governo; è questo che serve ora agli italiani.
