Tornano i malumori nel centrodestra salernitano. Dopo il primo passo verso l’unità mosso nei giorni scorsi, a seguito delle divisioni riscontrate alle recenti elezioni amministrative, in particolare nei comuni di Sarno, Nocera Superiore e Pagani, rischia di saltare, infatti, la seconda riunione del tavolo provinciale prevista per lunedì mattina. Il casus belli riguarda il comune di Cava de’ Tirreni, in particolare la ricandidatura a sindaco di Marco Galdi alle elezioni comunali della prossima primavera.
Nella serata di giovedì i dirigenti cittadini della maggioranza hanno confermato, con la sottoscrizione di un vero e proprio documento politico, il loro totale e convinto appoggio al primo cittadino uscente, al termine di una lunga e animata riunione alla quale, però, non è stato invitato alcun esponente del Nuovo Centrodestra. Presenti, invece, Gigi Casciello ed Enrico Polacco per Forza Italia, Salvatore Arena e Fabio Siani per Fratelli d’Italia, Pasquale Senatore per i Responsabili per Cava, Bruno D’Elia per il Movimento per le Autonomie e Alessandro Ferrara per Vento di Cambiamento. Di qui l’ira dei vertici provinciali del partito guidato a livello nazionale dal vice premier Angelino Alfano, che, in accordo con i dirigenti metelliani e regionali, almeno per il momento, confermano non parteciperanno più a tavoli di confronto con gli altri partiti del centrodestra. “Non vedo perché dovrei riandarmi a sedere accanto a forze politiche che di fatto, a Cava de’ Tirreni, ci hanno escluso dalla discussione sulle elezioni comunali del 2015” afferma con un certo rammarico il senatore Giuseppe Esposito, neo responsabile dell’organizzazione di Ncd in provincia di Salerno. “Forse non siamo stati invitati perché non facciamo parte della Giunta?” domanda a coloro che dovrebbero essere gli alleati naturali del suo partito. “Se è così – annuncia – non firmeremo mai un documento politico stilato da altri”. Ma il vice presidente del Copasir si spinge oltre e coinvolge direttamente i delegati al tavolo provinciale del centrodestra, ossia Vincenzo Fasano (Forza Italia), Antonio Iannone (Fratelli d’Italia) e Antonio Fasolino (Nuovo Psi). Con loro, infatti, lo scorso 4 luglio, ha dato vita alla prima riunione del tavolo provinciale della coalizione, svoltasi nella sala della presidenza di Palazzo Sant’Agostino: “Non dovevamo decidere insieme le modalità con cui scegliere i candidati alle prossime elezioni? Ora, con questa decisione politica assunta a Cava de’ Tirreni, si parte male e si rischia di commettere un grave errore politico. O lavoriamo sinergicamente tutti insieme – avverte Esposito – oppure Ncd farà scelte diverse”. Sulla stessa linea il responsabile agli Enti Locali del partito Pasquale D’Acunzi: “Il tavolo provinciale deve avere all’ordine del giorno il presente e il futuro degli enti locali altrimenti è completamente inutile. Non può diventare un tavolo di quattro amici al bar. Cava e Scafati docet”. Insomma, la strada per ricompattare il centrodestra è tutta in salita.
Il Mattino di Roberto Junior Ler