“Abbiamo la necessità di fermare la fuga dei nostri giovani dalle aree interne dove mancano, essenzialmente, i servizi principali come sanità, scuola ma anche servizi finanziari: proprio dai piccoli comuni le grandi banche hanno deciso di andare via, lasciando migliaia di persone prive di uno sportello e di un bancomat. E’ per questa ragione che ritengo opportuno avviare, in tempi rapidi, una riforma della attuale normativa sulla Banche di Credito Cooperativo che, di fatto, ne prevede solo la scomparsa e non la nascita”.
Valentino Grant, europarlamentare del Gruppo Id-Lega, guarda, da tempo, con attenzione alle dinamiche che riguardano il mondo delle banche.
“L’attuale legge, che consente gli accorpamenti e le fusioni, di fatto, ha sancito la morte delle Banche di Credito Cooperativo che avevano una funzione socio-economica essenziale, non potendo distribuire gli utili ma sono reinvestirli: il sostegno alla piccola e media impresa, ai professionisti, alle famiglie, che avveniva anche sulla base di un rating sociale, ben diverso da quello imposto dagli accordi di Basilea. Le Bcc, che restano con il proprio nome sui territori, di fatto sono solo delle filiali di gruppi ben piu’ importanti ma sempre lontani dai bisogni di migliaia di persone.”
All’orizzonte l’ultimo semestre di lavoro dell’Europarlamento ma anche la redazione della legge di Bilancio in Italia.
“Il Governo Meloni, a breve, dovrà fare i conti non solo con l’enorme buco lasciato dal Reddito di Cittadinanza e dal Super Bonus 110: ci sono milioni e milioni di euro, quelli concessi alle imprese dal Governo Conte con la garanzia finale dello Stato, che iniziano ad essere in sofferenza, anche perché rilasciati, a partire dal 2020, a tasso variabile. Sono sempre piu’ numerose le aziende che non riescono a restituire i prestiti e le banche agiscono nei confronti dello Stato per attivare le garanzie ed ottenere il pagamento. L’eredità debitoria che ci ha lasciato il Movimento 5 Stelle è davvero enorme e, solo adesso, se ne ha una idea precisa.”