
A Contursi, per discutere del tema nevralgico delle “aree interne”, l’osso e la polpa di Manlio Rossi Doria; a Paestum, per ascoltare e confrontarsi con i ragazzi del Camp su conoscenza, formazione e lavoro, temi che hanno fatto rivivere le elaborazioni sul Mezzogiorno di Gabriele De Rosa e Francesco De Martino, eccellenze culturali dei nostri atenei.”
Lo scrive l’ex parlamentare Federico Conte.
L’integrazione territoriale e sociale rappresenta per il Partito Democratico una spinta per lo sviluppo nel cambiamento e la formazione di una nuova classe dirigente, un obiettivo determinante per contrastare la conservazione e il “potere per il potere” e rilanciare il ruolo del Mezzogiorno in Italia e in Europa.
Parta da qui l’iniziativa per fare della Campania un laboratorio di governabilità condivisa nella società, dentro e fuori le istituzioni, dentro e oltre i suoi confini.
Per questo obiettivo, ogni trattativa tra i partiti e nei partiti appare utile se svolta per andare oltre gli assetti preesistenti, e, senza negarli, rinnovarli nella società e nei programmi.
Serve una mobilitazione ideale dei luoghi e nei luoghi, nelle istituzioni e delle istituzioni, per farvi tornare la politica, sottraendola all’inesorabile declino a cui sembra condannata.
Il Pd campano, quello dei cittadini liberi e dei giovani, ha fiducia nella Schlein e crede fermamente che la destra possa essere battuta coinvolgendo la società con una politica qualificata da scelte e da alleanze coerenti e da un programma autenticamente riformatore: dobbiamo convincere e unire i cittadini, non solo chi oggi li rappresenta.