SCAFATI, ESPOSTO IN PREFETTURA DEL CONSIGLIERE CUCURACHI SU VICENDA INCOMPATIBILITA’

Arriva sulla scrivania del Prefetto di Salerno la vicenda della incompatibilità del consigliere comunale di Scafati Marco Cucurachi che, questa mattina, ha presentato a Palazzo di Governo un dettagliato dossier….

 

 

Ill. mo Sig.
Prefetto della Provincia di Salerno
Piazza Amendola
Salerno
OGGETTO : Esposto sull’illegittimità delle deliberazioni assunte dal Consiglio Comunale di Scafati in relazione al procedimento di decadenza ex art. 69 TUEL, avviato nei confronti del Consigliere Comunale Avv. Marco Cucurachi.
Con la presente,
io sottoscritto, Avv. Marco Cucurachi, nato a Pompei il 05/07/69, in qualità di Consigliere Comunale del Partito Democratico di Scafati, intendo sottoporre alla Sua attenzione la vicenda riguardante il procedimento di decadenza dalla carica di Consigliere, affetto da gravi profili di illegittimità, avviato nei miei confronti dall’Amministrazione Aliberti, per presunte cause di incompatibilità.
La vicenda trae origine da diverse ingiunzioni di pagamento della società di riscossione dei tributi per il Comune di Scafati, la Geset Italia spa, per presunto mancato pagamento della TARSU, ingiunzione conosciute a seguito di regolare richiesta di accesso agli atti, in quanto mai notificate.
Considerate le illegittimità formali e sostanziali da cui sono affette le ingiunzioni, ho ritenuto, come è mio diritto, di proporre ricorso dinanzi alla Commissione Tributaria Provinciale di Salerno, affinché ne venisse dichiarato l’annullamento.
Tuttavia tale sacrosanto diritto veniva trasfigurato dall’Amministrazione in una causa di incompatibilità con la funzione istituzionale ricoperta.
La vicenda circa il pagamento dei tributi comunali era portata all’attenzione dell’Assise  già con il Consiglio del 27/07/16, durante il quale veniva fatto un generico esposto da parte del Sindaco Aliberti sui Consiglieri Comunali inadempienti nel pagamento delle tasse, con velati riferimenti allo scrivente.
Con la seduta del 12/10/16, a fronte delle richieste di accesso agli atti inoltrate alla Geset Italia spa, rendevo noto al Consiglio Comunale di aver proposto ricorso avverso la prefata ingiunzione e, nel contempo di aver anche proposto istanza di mediazione all’Ente di riscossione, così come previsto dalla normativa tributaria.
Il ricorso veniva acquisito agli atti dal Presidente del Consiglio, pertanto tutti i partecipanti erano a conoscenza, già nella seduta del 12/10/16, dell’esistenza di una “ lite pendente “, ovvero che avevo instaurato un contenzioso di natura tributaria nei confronti della Geset Italia spa., contenzioso che non determina l’incompatibilità, così come sancito dal comma 4 dell’art. 63 del TUEL, il quale testualmente recita “ La pendenza di una lite in materia tributaria ovvero di una lite promossa ai sensi dell’articolo 9 del presente decreto non determina incompatibilità “.
La sola notifica del ricorso ( avvenuta in data 10/10/16 ), e non anche l’iscrizione a ruolo dello stesso presso la Commissione Tributaria, assurgeva a pretesto per instaurare nei miei confronti il procedimento di decadenza dalla carica per incompatibilità ex art. 69 TUEL.
Il Consiglio, incurante delle mie dichiarazioni e ritenendo sussistente la causa di incompatibilità tra l’azione proposta ed il ruolo istituzionale ricoperto, decideva, con delibera n. 48 del 12/10/16, di avviare il procedimento di decadenza nei miei confronti per mancanza di “ lite pendente”, contemplata quale motivo di interruzione del procedimento ex art. 63, comma 4 del TUEL, concedendomi dieci giorni per l’eliminazione della causa di incompatibilità.
Con nota del 21/10/16, formulavo le osservazioni avverso il contestato procedimento di decadenza, ribadendo la pendenza della lite e la mancanza di incompatibilità.
Nelle more, come sopra già ribadito, provvedevo ad iscrivere al ruolo il predetto ricorso dinanzi alla Commissione Tributaria Provinciale di Salerno al registro n. 5691/16 ( in data 21/10/16 ), onde assecondare l’interpretazione dell’Amministrazione sulla mancanza di lite pendente.
Ai sensi dell’art. 63 comma 4 del TUEL, come già detto, la lite promossa in materia tributaria contro l’Amministrazione non implica alcun conflitto di interessi tra lo svolgimento delle funzioni istituzionali dell’amministratore e la posizione in antitesi giudiziale assunta nei confronti del Comune.
La seduta di Consiglio Comunale convocata per il 03/11/16, prevedeva, al punto n. 8 dell’ordine del giorno, la discussione in prosieguo sul procedimento di decadenza avviato nei confronti dello scrivente.
L’Assise comunale, stante il parere del Dirigente dell’Area Servizi al Territorio del Comune di Scafati, Dott.ssa Anna Sorrentino del 28/10/16, la quale inequivocabilmente chiariva la legittimità della sospensione del procedimento di decadenza instaurato nei miei confronti, in attesa della definizione della questione in sede di reclamo da parte della Geset e finanche del contenzioso in sede tributaria, votava a maggioranza per la prosecuzione del procedimento di decadenza.
A parere dello scrivente, tale deliberazione è palesemente affetta da illegittimità, in quanto assunta in spregio alle previsioni normative del D. Lgs. 267/00.
Infatti, stante l’art. 63, comma 4 del TUEL sancisca inequivocabilmente che l’instaurazione del contenzioso di natura tributaria non determini una causa di incompatibilità del ruolo di Amministratore e stante agli atti del procedimento vi sia il parere di un Dirigente, il quale si esprime conformemente alla legge, i Consiglieri componenti l’Assise del 03/11/16, decidevano ugualmente di proseguire con il procedimento di decadenza, votando la proposta di delibera della Dirigente dell’Area Servizi al Cittadino, Dott.ssa Aiello, la quale, formulata ad arte, non faceva alcuna menzione del parere reso dal Dirigente dell’Area Servizi e Territorio, Dott.ssa Sorrentino.
Infatti nella proposta di delibera n. 55 del 28/10/16, a firma della Dott.ssa Aiello, si legge chiaramente la necessità di proseguire con la procedura di decadenza nei confronti del sottoscritto, per le incompatibilità di cui all’art. 69 del TUEL.
Durante la stessa seduta di Consiglio Comunale, a richiesta di diversi Consiglieri Comunali di opposizione, la Segretaria Generale, Dott.ssa Immacolata Di Saia, si asteneva dal formulare qualsiasi parere chiarificatorio in merito al procedimento di decadenza nei miei riguardi e, nello specifico si rifiutava di esprimere il parere di sua competenza sull’esistenza o meno della “ lite pendente “.
All’uopo lo scrivente intende sottoporre all’attenzione del Prefetto il clima di illegittimità, illiceità, “ emergenza democratica “ e “ terrore amministrativo “, che si vive nel Comune di Scafati, anche e soprattutto in momenti solenni come quelli dei consigli comunali, luogo in cui avviene una vera e propria caccia all’uomo, condita da interventi inopportuni, offensivi, intimidatori, vessatori del sindaco e dei suoi consiglieri contro i consiglieri di opposizione ed in particolare contro il sottoscritto, reo di condurre una legittima attività di controllo e di verifica dell’azione amministrativa, anche in qualità di Presidente della Commissione consiliare di Trasparenza e Garanzia.
Appare a dir poco assurdo che qualsiasi norma di legge, chiara e pacificamente interpretata, possa essere palesemente violata sotto gli occhi impotenti di tutti i Consiglieri Comunali perché influenzati dal clima di paura e violenza che si respira nel Comune di Scafati, presso il quale si è insediata nel marzo 2016 la Commissione di Accesso Prefettizia per la verifica dell’azione amministrativa, attività conclusa nel settembre 2016. Non solo, diversi esponenti di questa amministrazione, compreso il sindaco, Dott. Angelo Pasqualino Aliberti e la Segretaria comunale, Dott.ssa Immacolata Di Saia, sono indagati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno per associazione mafiosa, scambio elettorale politico mafioso, concussione, corruzione ed abuso d’ufficio.
Preciso che a poche ore dal Consiglio comunale in questione, quello del 3/11/16, ho ricevuto una telefonata minatoria da un “ numero privato “, che mi consigliava di stare attento nel consiglio per eventi che potevano accadere nel civico ( si fa per dire ) consesso, riguardanti la mia persona.
Le minacce subite sono state immediatamente segnalate e denunciate alla competente Procura della Repubblica di Nocera Inferiore.
Chiedo, pertanto, all’Ill.mo Prefetto di Salerno di prendere contezza di tale situazione e porvi rimedio urgente, anche mediante interventi immediati di Sua competenza, in quanto le illegittimità perpetrate dall’Amministrazione Comunale di Scafati nei confronti dello scrivente violano qualsiasi principio di legge, nello specifico le norme sancite per il corretto svolgimento dell’attività amministrativa degli Enti Locali e le norme poste a protezione dei diritti personali dell’individuo.
Con Osservanza.
Scafati, lì 04/11/16.
Avv. Marco Cucurachi
Consigliere Comunale del Partito Democratico di Scafati

Ill. mo Sig.Prefetto della Provincia di SalernoPiazza AmendolaSalerno
OGGETTO : Esposto sull’illegittimità delle deliberazioni assunte dal Consiglio Comunale di Scafati in relazione al procedimento di decadenza ex art. 69 TUEL, avviato nei confronti del Consigliere Comunale Avv. Marco Cucurachi. 
Con la presente,io sottoscritto, Avv. Marco Cucurachi, nato a Pompei il 05/07/69, in qualità di Consigliere Comunale del Partito Democratico di Scafati, intendo sottoporre alla Sua attenzione la vicenda riguardante il procedimento di decadenza dalla carica di Consigliere, affetto da gravi profili di illegittimità, avviato nei miei confronti dall’Amministrazione Aliberti, per presunte cause di incompatibilità.La vicenda trae origine da diverse ingiunzioni di pagamento della società di riscossione dei tributi per il Comune di Scafati, la Geset Italia spa, per presunto mancato pagamento della TARSU, ingiunzione conosciute a seguito di regolare richiesta di accesso agli atti, in quanto mai notificate.Considerate le illegittimità formali e sostanziali da cui sono affette le ingiunzioni, ho ritenuto, come è mio diritto, di proporre ricorso dinanzi alla Commissione Tributaria Provinciale di Salerno, affinché ne venisse dichiarato l’annullamento.Tuttavia tale sacrosanto diritto veniva trasfigurato dall’Amministrazione in una causa di incompatibilità con la funzione istituzionale ricoperta.La vicenda circa il pagamento dei tributi comunali era portata all’attenzione dell’Assise  già con il Consiglio del 27/07/16, durante il quale veniva fatto un generico esposto da parte del Sindaco Aliberti sui Consiglieri Comunali inadempienti nel pagamento delle tasse, con velati riferimenti allo scrivente.Con la seduta del 12/10/16, a fronte delle richieste di accesso agli atti inoltrate alla Geset Italia spa, rendevo noto al Consiglio Comunale di aver proposto ricorso avverso la prefata ingiunzione e, nel contempo di aver anche proposto istanza di mediazione all’Ente di riscossione, così come previsto dalla normativa tributaria.Il ricorso veniva acquisito agli atti dal Presidente del Consiglio, pertanto tutti i partecipanti erano a conoscenza, già nella seduta del 12/10/16, dell’esistenza di una “ lite pendente “, ovvero che avevo instaurato un contenzioso di natura tributaria nei confronti della Geset Italia spa., contenzioso che non determina l’incompatibilità, così come sancito dal comma 4 dell’art. 63 del TUEL, il quale testualmente recita “ La pendenza di una lite in materia tributaria ovvero di una lite promossa ai sensi dell’articolo 9 del presente decreto non determina incompatibilità “.La sola notifica del ricorso ( avvenuta in data 10/10/16 ), e non anche l’iscrizione a ruolo dello stesso presso la Commissione Tributaria, assurgeva a pretesto per instaurare nei miei confronti il procedimento di decadenza dalla carica per incompatibilità ex art. 69 TUEL.Il Consiglio, incurante delle mie dichiarazioni e ritenendo sussistente la causa di incompatibilità tra l’azione proposta ed il ruolo istituzionale ricoperto, decideva, con delibera n. 48 del 12/10/16, di avviare il procedimento di decadenza nei miei confronti per mancanza di “ lite pendente”, contemplata quale motivo di interruzione del procedimento ex art. 63, comma 4 del TUEL, concedendomi dieci giorni per l’eliminazione della causa di incompatibilità.Con nota del 21/10/16, formulavo le osservazioni avverso il contestato procedimento di decadenza, ribadendo la pendenza della lite e la mancanza di incompatibilità.Nelle more, come sopra già ribadito, provvedevo ad iscrivere al ruolo il predetto ricorso dinanzi alla Commissione Tributaria Provinciale di Salerno al registro n. 5691/16 ( in data 21/10/16 ), onde assecondare l’interpretazione dell’Amministrazione sulla mancanza di lite pendente.Ai sensi dell’art. 63 comma 4 del TUEL, come già detto, la lite promossa in materia tributaria contro l’Amministrazione non implica alcun conflitto di interessi tra lo svolgimento delle funzioni istituzionali dell’amministratore e la posizione in antitesi giudiziale assunta nei confronti del Comune.La seduta di Consiglio Comunale convocata per il 03/11/16, prevedeva, al punto n. 8 dell’ordine del giorno, la discussione in prosieguo sul procedimento di decadenza avviato nei confronti dello scrivente.L’Assise comunale, stante il parere del Dirigente dell’Area Servizi al Territorio del Comune di Scafati, Dott.ssa Anna Sorrentino del 28/10/16, la quale inequivocabilmente chiariva la legittimità della sospensione del procedimento di decadenza instaurato nei miei confronti, in attesa della definizione della questione in sede di reclamo da parte della Geset e finanche del contenzioso in sede tributaria, votava a maggioranza per la prosecuzione del procedimento di decadenza.A parere dello scrivente, tale deliberazione è palesemente affetta da illegittimità, in quanto assunta in spregio alle previsioni normative del D. Lgs. 267/00.Infatti, stante l’art. 63, comma 4 del TUEL sancisca inequivocabilmente che l’instaurazione del contenzioso di natura tributaria non determini una causa di incompatibilità del ruolo di Amministratore e stante agli atti del procedimento vi sia il parere di un Dirigente, il quale si esprime conformemente alla legge, i Consiglieri componenti l’Assise del 03/11/16, decidevano ugualmente di proseguire con il procedimento di decadenza, votando la proposta di delibera della Dirigente dell’Area Servizi al Cittadino, Dott.ssa Aiello, la quale, formulata ad arte, non faceva alcuna menzione del parere reso dal Dirigente dell’Area Servizi e Territorio, Dott.ssa Sorrentino.Infatti nella proposta di delibera n. 55 del 28/10/16, a firma della Dott.ssa Aiello, si legge chiaramente la necessità di proseguire con la procedura di decadenza nei confronti del sottoscritto, per le incompatibilità di cui all’art. 69 del TUEL.Durante la stessa seduta di Consiglio Comunale, a richiesta di diversi Consiglieri Comunali di opposizione, la Segretaria Generale, Dott.ssa Immacolata Di Saia, si asteneva dal formulare qualsiasi parere chiarificatorio in merito al procedimento di decadenza nei miei riguardi e, nello specifico si rifiutava di esprimere il parere di sua competenza sull’esistenza o meno della “ lite pendente “.All’uopo lo scrivente intende sottoporre all’attenzione del Prefetto il clima di illegittimità, illiceità, “ emergenza democratica “ e “ terrore amministrativo “, che si vive nel Comune di Scafati, anche e soprattutto in momenti solenni come quelli dei consigli comunali, luogo in cui avviene una vera e propria caccia all’uomo, condita da interventi inopportuni, offensivi, intimidatori, vessatori del sindaco e dei suoi consiglieri contro i consiglieri di opposizione ed in particolare contro il sottoscritto, reo di condurre una legittima attività di controllo e di verifica dell’azione amministrativa, anche in qualità di Presidente della Commissione consiliare di Trasparenza e Garanzia.     Appare a dir poco assurdo che qualsiasi norma di legge, chiara e pacificamente interpretata, possa essere palesemente violata sotto gli occhi impotenti di tutti i Consiglieri Comunali perché influenzati dal clima di paura e violenza che si respira nel Comune di Scafati, presso il quale si è insediata nel marzo 2016 la Commissione di Accesso Prefettizia per la verifica dell’azione amministrativa, attività conclusa nel settembre 2016. Non solo, diversi esponenti di questa amministrazione, compreso il sindaco, Dott. Angelo Pasqualino Aliberti e la Segretaria comunale, Dott.ssa Immacolata Di Saia, sono indagati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno per associazione mafiosa, scambio elettorale politico mafioso, concussione, corruzione ed abuso d’ufficio.Preciso che a poche ore dal Consiglio comunale in questione, quello del 3/11/16, ho ricevuto una telefonata minatoria da un “ numero privato “, che mi consigliava di stare attento nel consiglio per eventi che potevano accadere nel civico ( si fa per dire ) consesso, riguardanti la mia persona.Le minacce subite sono state immediatamente segnalate e denunciate alla competente Procura della Repubblica di Nocera Inferiore.Chiedo, pertanto, all’Ill.mo Prefetto di Salerno di prendere contezza di tale situazione e porvi rimedio urgente, anche mediante interventi immediati di Sua competenza, in quanto le illegittimità perpetrate dall’Amministrazione Comunale di Scafati nei confronti dello scrivente violano qualsiasi principio di legge, nello specifico le norme sancite per il corretto svolgimento dell’attività amministrativa degli Enti Locali e le norme poste a protezione dei diritti personali dell’individuo.Con Osservanza.Scafati, lì 04/11/16.Avv. Marco CucurachiConsigliere Comunale del Partito Democratico di Scafati