La storia recente della politica italiana ci ha consegnato Monti, Renzi e Conte quali guide necessarie affinché si ponesse rimedio al “momento particolare” che viveva; ognuno di loro, precedentemente, aveva storie sconosciute ai più ma, magicamente, proposti da qualcuno come efficaci risolutori dei problemi incombenti, dichiarando l’inefficacia della classe politica eletta in regolari e democratiche elezioni. (primo vulnus)
E’ quanto dichiara Marco Abate, componente del Coordinamento Campania di Cambiamo.
Oggi, causa virus, uno di questi, come detto mai eletto e sconosciuto in precedenza, ci vieta di uscire senza alcuna prospettiva di regolarizzazione della vita socioeconomica, con l’unica certezza di essere multati e denunciati; nessuno ha la possibilità di dimostrare la propria assenza di pericolosità per gli altri. In due mesi si poteva e doveva fare in modo che chi non può infettare o essere infettato avesse una vita normale, si dovevano stabilire regole che permettessero, ove possibile, la ripresa della produzione, si doveva intervenire affinché le partite IVA avessero soldi a fondo perduto, le famiglie in difficoltà avessero la possibilità di fare la spesa, si dovevano mandare a casa i burocrati che frenano ogni tipo di sviluppo, tronfi del loro potere, si dovevano mettere in campo strategie che avrebbero permesso una rapida ripresa della normalità. La realtà: l’emergenza è una condizione che, se non curata con disinteresse, capacità e passione, diventa inevitabilmente normalità! Cominciamo a chiederci se non vogliano “normalizzarci” al fine di rimanere ai posti di comando, contro la nostra volontà che, ancora una volta, sembra essere la parte residuale nel processo di gestione politica se assistiamo, sbigottiti, alla soluzione finale scelta :”Il MES”.
