“La guerra commerciale avviata con i dazi da Trump mira ad attaccare l’attuale equilibrio economico e politico internazionale e rappresenta un attacco anzitutto all’Europa. Il governo ha mostrato un atteggiamento molto timido e direi servile nei confronti dell’amministrazione Usa. Hanno preferito difendere il rapporto di amicizia con Trump piuttosto che gli interessi delle imprese e dei lavoratori italiani. E anche la risposta che oggi abbozza l’esecutivo è fumosa ed inesistente a livello nazionale e, soprattutto, a livello europeo. Meloni andrà a fare una semplice gita di Pasqua inutile negli Stati Uniti. Attenzione a non seguire la strada di intese bilaterali, che sono irrealizzabili, inefficaci e rischiano solo di indebolire l’esigenza politica di una risposta unitaria Ue. Peraltro, l’impreparazione con cui il governo ha affrontato questa fase ci ha già messo fuori gioco e rischia di provocare
disastri economici ed occupazionali irreparabili al nostro Paese. Questa è la verità altro che le favole che ci racconta la maggioranza”. Lo ha detto Piero De Luca, deputato e capogruppo Pd in commissione politiche europee, ad Agorà weekend su Rai3. “Peraltro – ha aggiunto – il passo indietro di Trump è parziale: i dazi, infatti, sono ancora in parte attivi. Ricordo che il 10% per cento è attivo su tutti i prodotti. Il 25% ancora oggi su acciaio e alluminio e sulle esportazioni di auto. E il nostro Paese è uno dei Paesi più esposti, con 39 miliardi di surplus commerciale di export nei confronti degli USA. Di fronte a questo quadro, che può rappresentare un vero e proprio tsunami
per l’economia italiana ed europea, il governo non ha fatto nulla ed è arrivato completamente impreparato. Questa è la verità: l’esecutivo è stato assente finora e fin dalle prime settimane ha utilizzato la tecnica dello struzzo, facendo finta che il problema non esistesse. Dopo, il governo ha addirittura invitato a cogliere gli elementi positivi dei dazi, fino ad essere costretto alla fine ad ammettere le criticità ma senza proporre soluzioni concrete nè a livello nazionale nè europeo. Noi abbiamo elaborato proposte serie su cui lavorare. Il Governo ci ascolti e si svegli”.
