Antonio Iannone

UN ARCO DI DEMOCRAZIA

Antonio IannoneIntervento di Antonio Iannone su Arco Latino
Arco Latino è una rete per la cooperazione politica e tecnica, formata da enti locali intermedi euro-mediterranei, in particolare francesi, italiani e spagnoli.
L’associazione è portatrice degli interessi, delle problematiche e delle necessità di questi territori in Europa, contribuendo alla creazione di un Mediterraneo “strutturato e innovatore”. Tutto ciò, attraverso lo sviluppo di iniziative volte a migliorare la coesione sociale, economica e territoriale. In questo contesto, si inserisce la volontà dell’associazione di difendere e spiegare a tutti gli interlocutori regionali, nazionali ed europei, il ruolo chiave degli enti intermedi, favorendo una corretta ed equilibrata riforma dell’assetto dei governi locali. In questa ottica, si inserisce “Il Manifesto di Salerno”, documento politico che sarà presentato venerdì prossimo a Ravello, nel quale si analizza il ruolo delle funzioni degli enti locali intermedi in Europa, nel contesto di riforma degli ordinamenti territoriali e delle manovre di austerità per far fronte alla crisi. Un tema tanto attuale quanto urgente rispetto al quale vogliamo testimoniare con forza il valore degli enti locali che, a fronte di un costo relativamente ridotto della politica,  si concretizza in impareggiabili vantaggi nella gestione dell’area vasta, attraverso la pianificazione, la programmazione e il coordinamento di attività specifiche difficilmente gestibili dai comuni e a livello regionale. 
Faccio riferimento, per esempio, alla nostra Provincia che gestisce oltre 2700 chilometri di strade e più di 150 scuole superiori, oltre che coordinare il ciclo integrato dei rifiuti, e che oggi con le difficoltà che non nascondo, riesce a dare risposte concrete al territorio e ad ascoltare le istanze dei propri concittadini.
Quando, invece, con il decreto promosso dal Governo Monti, le Province perderanno, di fatto, queste competenze, diventeranno un carrozzone inutile.
In ultima analisi, proporremo, in seno all’assemblea generale, che gli enti locali intermedi in Europa debbano conservare l’autonomia finanziaria ed essere dotati di mezzi e risorse economiche per poter offrire tutti i servizi assegnati loro. L’ente intermedio, cioè, non solo deve essere preservato e potenziato nel suo ruolo e nelle sue funzioni, ma deve essere tenuto maggiormente in considerazione nella preparazione della normativa comunitaria, la cui applicazione interessa per circa l’80% proprio i territori di sua  competenza.

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