
Lo stabilimento cittadino rischia addirittura di chiudere se passassero alcuni provvedimenti all’esame della Commissione Europea: oltre al divieto di produrre sigari aromatizzati anche l’aumento delle accise dai 15 euro attuali a 120 euro al chilo.
Pertanto chiedo, in qualità di consigliere comunale di Fratelli d’Italia, all’assessore alle Attività Produttive, Giovanni Del Vecchio, e al sindaco, Vincenzo Servalli, di fornire maggiori delucidazioni e chiarimenti in merito e, nel contempo, li invito formalmente e con urgenza a dare vita a un incontro tra i consiglieri comunali capigruppo e i vertici aziendali di MST di Cava.
L’opificio di Cava de’ Tirreni conta 110 addetti e poco meno di 2.000 indiretti ed è specializzato nei
sigari aromatizzati che esporta per la quasi totalità della produzione. I toscanelli all’anice, al limoncello, alla grappa o il famosissimo Rosso al caffè sono il punto di forza dello stabilimento. Il 7 dicembre verrà presentato il nuovo testo per la revisione della direttiva accise e la Manifattura cavese, che è stata nel tempo una grande realtà produttiva nella storia cittadina, ora come non mai rischia seriamente di chiudere i battenti.