Il 30% delle attività tra bar, negozi e attività legate e alla ristorazione a giugno non sara’ in condizione di ripartire e non riaprirà: per almeno un terzo degli imprenditori, la ripresa di alcuni esercizi commerciali è sconveniente sul piano economico, tenuto conto dei costi fissi che non vengono in alcun modo congelati ne’ ridotti.
Lo dichiara il consigliere comunale di Fisciano Nicola Prudente.
Un bar che riapre a giugno potrà lavorare con un terzo dei clienti semplicemente perché non li potrà fare entrare nel proprio esercizio. Vuol dire anche un terzo degli incassi, ma con gli stessi costi fissi come bollette, affitti, tassa sul suolo pubblico, rifiuti.
L’economia ha una forma piramidale. Il grande produce, il medio rivende, il piccolo compra per vendere al cliente finale. Se chiudono o non riaprono migliaia di piccoli esercizi commerciali, a catena saltano per aria tutti gli altri.
Il Paese potrebbe trovarsi di fronte ad un dramma sociale sul versante dell’occupazione