“Quanto accaduto nei porti di Genova e Salerno in questi mesi, e nuovamente sabato 27 settembre, solleva interrogativi gravissimi e ineludibili: le navi cargo della compagnia israeliana Zim trasportano armi verso Israele in violazione della legge 185/90? E perché lo Stato italiano consente simili operazioni, nonostante l’evidente violazione del diritto internazionale e nazionale?”
Lo dichiara Franco Mari, capogruppo di AVS nella Commissione Lavoro della Camera, annunciando un’interrogazione ai Ministri dell’Interno e delle Infrastrutture, Piantedosi e Salvini.
“Sabato scorso – spiega Mari – grazie all’intervento tempestivo dei lavoratori portuali, è stato bloccato il carico di dieci container contrassegnati come ‘materiale esplosivo’, codice 1.x, destinati alla nave Zim New Zealand nel porto di Genova. La nave era diretta prima a Salerno, poi nei porti israeliani di Haifa e Ashdod. Solo grazie alla mobilitazione dei portuali e all’intervento delle autorità locali, la nave è salpata senza quel carico. Ma non possiamo affidarci al senso civico dei lavoratori per fare rispettare la legge.”
“Secondo fonti giornalistiche e accessi agli atti – prosegue Mari – la Zim New Zealand ha già trasportato materiale bellico senza autorizzazione dell’UAMA, come nel caso del 30 giugno scorso, quando dal porto di Ravenna partì un carico di munizioni diretto ad Haifa, proveniente dalla Repubblica Ceca. Un carico militare partito senza le necessarie autorizzazioni. Eppure, la legge 185 è chiara: vieta l’esportazione di armamenti verso Paesi coinvolti in gravi violazioni dei diritti umani, come lo è attualmente Israele, accusato di genocidio da parte dell’ONU.”
“Non è un caso isolato”, continua Mari. “Già il 5 aprile e il 26 maggio scorsi, un’altra nave della Zim, la Contship Era, aveva caricato a Fos-sur-Mer e fatto scalo a Salerno trasportando pallet, nastri per mitragliatrici e armi leggere destinate all’industria militare israeliana. Di fronte a questi dati, il silenzio delle autorità è insostenibile.” Nell’interrogazione, Mari chiede ai Ministri: quali siano le informazioni in possesso sul transito di materiale bellico nei porti italiani, in particolare a Salerno; se risultino carichi o scarichi effettuati dalla nave Zim New Zealand e con quali autorizzazioni; se il Governo non ritenga necessario adottare misure urgenti per impedire che i porti italiani diventino snodi per l’invio di armamenti verso scenari di guerra e violazioni dei diritti umani.
“È inaccettabile che – conclude Mari – nel silenzio delle istituzioni si continuino a usare infrastrutture pubbliche e porti italiani per alimentare il massacro in Palestina. Serve trasparenza, controllo e il rispetto rigoroso della legge. I cittadini e i lavoratori portuali stanno facendo la loro parte. Ora tocca al Governo assumersi le proprie responsabilità.”
