“La legge elettorale sui sindaci finora ha funzionato bene, i Comuni sono le amministrazioni più stabili in Italia”, dunque non va cambiata. Piuttosto, la possibilità di un doppio turno alle elezioni politiche, “potrebbe essere una soluzione non negativa” poiché “vince chi ha la maggioranza certa”. Così il presidente dell’Anci Gaetano Manfredi è intervenuto sulla questione della legge elettorale e sulla possibile modifica di quella che riguarda i sindaci.
Se si arrivasse ad una modifica per eleggere il primo cittadino con il 40% dei voti e senza il ballottaggio, si “metterà a rischio l’amministrazione comunale” dice il sindaco di Napoli che poi spiega: “io sono stato eletto con il 63% al primo turno, quindi per me questa riforma sarebbe stata ininfluente. Ma la mia preoccupazione riguarda la stabilità, che oggi viene data al 60% dei voti. La Corte Costituzionale, ricordo, dice che la soglia deve essere proporzionata e quindi non vorrei che la soglia di 40% riduca il premio maggioranza, che metterà a rischio l’amministrazione comunale: se un consigliere si sveglia e non dà più appoggio alla maggioranza, cadrebbe il governo del Comune”. Inoltre, “se vieni eletto con il 40-41%, si corre il rischio che i cittadini pensino che il sindaco non è stato eletto dalla maggioranza e il sindaco, visto che a volte deve prendere decisioni non popolari, deve avere legittimazione e maggioranza certa”.
Tutti i sindaci di destra o sinistra “oggi operano con grande stabilità” e “nei ballottaggi alla fine hanno vinto i sindaci che già erano davanti nel primo turno. Quindi – ha concluso – perché cambiarla?”
