LA RIFORMA DEL CMS DEL MINISTRO BONAFEDE: NUOVE REGOLE PER I MAGISTRATI IN POLITICA

Ci sono anche alcune norme specifiche, nell’ambito di una piu’ articolata riforma del Consiglio Superiore della Magistratura, che riguardano la scelta di un magistrato di candidarsi o di assumere un incarico politico anche a livello territoriale. Una stretta che, nei prossimi giorni, sarà piu’ chiara ma che passa attraverso due punti fondamentali: il primo è quello di lasciare il ruolo prima della candidatura, il secondo è limitare, in termini temporali, territoriali e funzionali, il rientro nelle funzioni del magistrato, una volta terminata l’esperienza politica.

In poche parole, il vincolo successivo al termine del mandato politico-elettorale dovrebbe riguardare innanzitutto il tempo: il ritorno al lavoro non sarà immediato ma, con ogni probabilità, possibile dopo due anni.

Per quanto concerne il limite territoriale è probabile che la riforma vieti che il magistrato, chiusa la fase politica, possa esercitare le funzioni nel medesimo ambito territoriale: se una toga ha svolto il ruolo di assessore regionale non potrà rientrare al lavoro nella stessa Regione.

Infine, il ruolo funzionale: se prima dell’ingresso in politica veniva svolta una funzione inquirente è molto probabile che non possa avvenire anche dopo.